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Esercitazione Boston 26/09/2009

Boston

Prove di coordinamento tra Capitaneria di Porto – Guardia Costiera, Volontari e mezzi delle Associazioni di Volontariato di Protezione Civile.

Si è svolta, nella giornata di sabato 26 settembre 2009, presso la sede della Capitaneria di Porto di Rimini e le acque antistanti la medesima città, un’esercitazione di carattere logistico, nautico e di ricerca, ideata da Michele Stabellini, responsabile del Coordinamento delle Associazioni di Volontariato di Protezione Civile della Provincia di Rimini, per la quale si è richiesto l’appoggio alla Capitaneria di Porto di Rimini.

    
La Capitaneria di Porto di Rimini, grazie alla disponibilità del CC (CP) Nicola Attanasio e del Capo Scelto Antonio Bleve, ha effettuato il ruolo di Coordinamento e Comando delle forze in campo e la disposizione delle procedure. Tale esercitazione, anche in riferimento alle modalità operative del progetto “Acque Chete”, ha ottenuto molteplici risultati. La finalità prevalente è stata la dimostrazione delle capacità organizzative, logistiche e specifiche in ambito nautico e di ricerca delle Associazioni di volontariato in ambito nautico/ sommozzatori ed è mirata all’omologazione delle procedure da tenere nelle emergenze in ambito acquatico coordinate dall’Autorità Marittima.

 

L’esercitazione ha impiegato, oltre alle Forze Istituzionali in campo (motovedetta CP SAR 842), quarantacinque volontari provenienti dalle Associazioni aderenti al Coordinamento suddetto, oltre ad una squadra di volontari della Croce Rossa Italiana. Lo scenario dell’esercitazione si è mantenuto segreto ai volontari sino all’ultimo momento, al fine di rendere l’evento il più reale possibile, poiché i vari operatori potessero dimostrare, con maggiori difficoltà sul campo, le proprie competenze nel più breve tempo possibile e senza preventiva organizzazione, anche allo scopo di individuare eventuali carenze o particolari peculiarità delle singole impostazioni operative. La presenza dei Volontari di Protezione Civile, diretti e coordinati dal personale della Capitaneria di Porto e disposti in squadre omogenee con i propri mezzi ed il proprio personale, ha favorito l’apprendimento delle migliori nozioni e procedure in ambito di ricerca e soccorso marino nonché il positivo legame già esistente fra codesta Autorità ed il volontariato riminese. Durante l’esercitazione, sono state registrate tutte le situazioni e le operazioni svolte, anche al fine di documentare le procedure attuate ed individuare punti di forza o carenze. In via prettamente formativa e già positivamente sperimentata, nella serata di venerdì 9 ottobre 2009, si è svolta la fase del debriefing, che ha voluto essere un momento didattico di ulteriore apprtendimento sulle tecniche di ricerca SAR, oltre che di aperta discussione costruttiva, nell’ottica di migliorare i nostri servizi.

Scenario:

Un grave sinistro a carico dell’unità da diporto “Boston”, con cinque occupanti a bordo. Il Comandante, in preda al panico ed in stato confusionale, ha contattato telefonicamente un amico riportando gravi problemi a bordo, ignorando quindi le migliori procedure di chiamata di soccorso e causando notevole ritardo nell’intervento dei soccorritori. Da quel momento, l’imbarcazione non segnalerà più nulla.

In seguito, le unità intervenute rileveranno lo scafo, semi-affondato e senza nessun occupante a bordo. Si sospetterà che qualcuno sia rimasto imprigionato sotto coperta. Interverrà una squadra di sommozzatori per accertare tale condizione.

Si cercheranno i dispersi a mare. Si recupererà una zattera con persona contusa e sotto choc (nozioni di primo soccorso), si apprenderà che altre quattro persone  occupavano l’unità e che forse ora sono dispersi, seppur dotati di dispositivi galleggianti (in realtà si ricercheranno solamente alcuni dispositivi galleggianti realmente lasciati alla deriva). Si recupereranno altre due persone in prossimità della costa, delle quali una priva di sensi, l’altra in grave stato di ipotermia. Recuperati i naufraghi avverranno operazioni di primo soccorso a cura dei medici/paramedici partecipanti (ventilazione e massaggio cardiaco – trasporto a terra). Si continueranno le ricerche in mare, saranno rinvenuti due dispositivi galleggianti senza le due persone ricercate, le pattuglie eseguiranno altre ricerche nei dintorni, mentre una squadra di sommozzatori verrà impegnata nelle ricerche subacquee in prossimità della scogliera del molo di levante del Porto di Rimini. Verranno rinvenuti due cadaveri (figuranti).

 Michele Stabellini