Protezione Civile Sub Rimini Gian NeriProtezione Civile Sub Rimini Gian Neri

Sepolti vivi.

I Sommozzatori Volontari della Sub Rimini Gian Neri offrono il loro impegno durante l’emergenza neve.

 

Avete capito bene. Ci sono sommozzatori Volontari di Protezione Civile che stanno prestando la loro opera non in acqua, nel loro naturale ambiente, ma su gelo e neve, che negli ultimi dodici giorni hanno seriamente colpito e flagellato la Val  Marecchia e la Valconca, oltre a tutta la Romagna.

 

Tutto incomincia il 2 febbraio scorso; già nevica da ore. Per il guasto al locomotore, un treno si è fermato a Villa Selva, vicino a Forlimpopoli, attorno alle 14:30. Sta arrivando da Bologna un’altra motrice, che porterà 650 passeggeri indietro lungo la linea, alla stazione di Rimini. Il treno arriverà solo alle 23:30. Ci sono i Volontari di diverse Associazioni ed anche i nostri ragazzi “subacquei” che aspettano sulla piattaforma. Forniranno bevande calde ed un po’ di cibo ai viaggiatori.

 

Il giorno dopo è già un inferno. Nell’entroterra, sotto la tormenta, incominciano a cadere i primi alberi sotto il peso della neve. Ci sono diversi blackout, interruzioni dell’erogazione di gas, acqua ed energia elettrica. Io sono in sala radio e devo rispondere a decine di telefonate, passando poi le richieste via radio all’Unità di crisi già attivata in Provincia.

 

Nei giorni successivi i pulmini e gli altri automezzi del Coordinamento ci trasporteranno ogni mattina fra Novafeltria e Secchiano, dove è allestito un campo base con mezzi d’opera e container. L’unità di crisi e la sala operativa si trasferiranno a Novafeltria, nella sede della Comunità Montana. Da lì verranno coordinate tutte le operazioni dell’intera Provincia, compresa la Val Conca.

 

Sono giorni di duro lavoro. Il manto nevoso cresce di ora in ora; la bufera non si placa mai ed i primi edifici cominciano a crollare sotto il peso della neve. I nostri compiti sono i più svariati: Apriamo le “rotte” per raggiungere le famiglie o le persone isolate; alcuni non riescono a raggiungere la legnaia o non hanno viveri e medicinali. Effettuiamo anche delle evacuazioni (in totale saranno 330 persone solo a Novafeltria);  i loro edifici sono letteralmente piegati da un carico di neve ingente, anche 300 cm, e le strutture mostrano segni di cedimento. Nel territorio dell’Alta Val Marecchia sono molte le pensione anziane; alcune rimangono isolate e non danno notizie, è quindi bene andare sul posto a controllare. I pesanti fuoristrada Land Rover arrancano come muli su strade inesistenti, dove non si vedono più cartelli, alberi, automezzi. Tutto è sepolto ed il silenzio irreale è rotto solo dal rumore delle nostre catene e del potente motore turbodiesel. La notte fra Venerdì e Sabato 10 ed 11 febbraio è la più drammatica: Cadono oltre 70 cm di neve e le poche strade appena agibili ritornano impraticabili. Ed allora si procede a piedi; una missione, due, tre.. le mani fanno male e le dita sono congelate, ma bisogna arrivare alla prossima casa.. e prima possibile. Alcune strutture per anziani in località Pennabilli e Sant’Agata Feltria hanno bisogno di personale e di cure mediche per gli invalidi e gli anziani presenti. Noi facciamo il possibile, non abbiamo il “gatto delle nevi” e si procede quindi a piedi, con carte topografiche, gps, pala ed una immane fatica. Anche gli animali nelle fattorie soffrono. Alcuni sono letteralmente sepolti vivi nei loro ricoveri sotto tre metri di neve. E’ una situazione allucinante, dovremo scavare addirittura in verticale per raggiungere l’uscio e poter somministrare loro acqua e foraggio. Quando sentiamo i primi istintivi versi, ci si apre il cuore. Sono ancora vivi.

 

La mia divisa ad alta visibilità è sporca ed appesa al mio fianco. Sto scrivendo questo breve articolo al computer.  Ora c’è il sole ma è molto freddo. Sappiamo che l’emergenza non è finita, anche se ha smesso di nevicare. Speriamo solo che ben altre condizioni climatiche non possano far sciogliere di colpo tutta la neve accumulata. Sarebbe nuova emergenza. Nei prossimi giorni i nostri interventi non termineranno.

 

Dopo tutte queste giornate di Volontariato i nostri ragazzi sono stanchi e dovranno recuperare il tempo perso al lavoro. Credo tuttavia che il loro animo sia ricco di orgoglio e che il sorriso di tanta gente incontrata ed aiutata sarà indelebile per diverso tempo. Forse è solo questo che ci spinge: siamo sommozzatori, ma anche persone disponibili e ben felici di dare un piccolo aiuto, anche sotto la neve.

 

Grazie ad Alberto, Amos, Enrico, Erika, Fabrizio, Maria, Loris, Matteo, Michela, Micol, Renzo. E tutti quelli che sono venuti e che verranno nel nostro gruppo GIS.

 

E’ doveroso anche un ringraziamento alle Istituzioni, agli uomini della Protezione Civile, Regione, Provincia, Comuni e Comunità Montane, alle Forze dell’Ordine, ai Vigili del Fuoco, 118 e Croce Rossa ed agli amici delle altre Associazioni, che con turni estenuanti e professionalità hanno dimostrato un ottimo coordinamento ed un proficuo lavoro.

 

 

 

La nostra Associazione, tramite il nucleo di Protezione Civile denominato anche GIS (Gruppo Intervento Sommozzatori, ndr.) opera dal 1994 per la Protezione Civile e precisamente aderisce al Coordinamento delle Associazioni di Volontariato per la Protezione Civile della Provincia di Rimini. I nostri compiti, ovviamente, sono strettamente legati all’ambiente acquatico; effettuiamo prevalentemente interventi di ricerca, recupero, prevenzione in ambito marino e nelle acque interne. Tuttavia non dobbiamo dimenticare che la nostra Associazione è membro fondatore del Coordinamento stesso, tramite il compianto ex Presidente Gigi Tagliani e che ha partecipato negli ultimi 20 anni a tante emergenze come il terremoto delle Marche nel 1997, l’assistenza ai profughi del Kosovo nel 1999, l’emergenza Po nel 2000, il terremoto dell’Abruzzo nel 2009 e tante altre calamità minori o locali. Ci siamo fatti le ossa con tante esperienze ed esercitazioni, in mare, in fiume, ma anche arrampicati ad una corda con una motosega, od in cucina a pelar patate.. Siamo Volontari e quindi operiamo in maniera completamente gratuita.

 

In “tempi di pace” ci occupiamo di formazione dei Volontari, divulgazione di tecniche di ricerca e soccorso in ambito nautico, di prevenzione contro il rischio idrogeologico (abbiamo due squadre pronte all’intervento) e nei caldi mesi estivi partecipiamo ad un esteso programma di vigilanza  lungo le coste, con i nostri gommoni ed in ausilio alla Capitaneria di Porto. Siamo circa 40 unità, disponibili e motivate.

 

Michele Stabellini