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A tu per tu con uno squalo in via di estinzione

Come tutti gli anni, oramai da più di trent’anni, i Ragazzi della Gian Neri organizzano una gita nelle acque dell’arcipelago Toscano per concludere i corsi invernali.

Quest’anno le condizioni meteo sono state particolarmente eccezionali, ma nulla avrebbe presagito la fantastica esperienza vissuta.

Un gruppetto di ragazzi, allo scopo di definire gli ultimi preparativi di solito parte in avanscoperta e quest’anno visto le ottime condizioni meteo hanno deciso di concedersi un po’ di sago con un paio di immersioni. Mai scelta è stata più azzeccata infatti risalendo dall’ultima immersione sbirciando in un anfratto, hanno notato una movimento insolito; non possono credere ai loro occhi, hanno di fronte a loro un piccolo gattuccio.  Spesso capita di incontrane le uova, ma è abbastanza raro poterli incontrare. Muniti di telecamera e macchina fotografica immortalano l’evento.

Alla sera, con l’arrivo del gruppo al completo, non si fa altro che di parlare del gattuccio e della grande fortuna avuta. Il cineoperatore Enrico, per giusta coincidenza esperto di squali, ci intrattiene con qualche nozione scientifica e tutti assieme telefoniamo al Dr. Micarelli Primo biologo italiano che studia in particolare gli squali bianchi  responsabile delle “White Shark Scientific Expedition” in Sud Africa.

L’amico Primo insiste per poter vedere le immagini e all’indomani, mentre il gruppo inizia gli esami in mare, Enrico porta le immagini a Primo che lo aspetta all’Aquarium Mondo Marino di Massa Marittima, Follonica.  

Ed al ritorno dalla giornata in barca ci attende sulla banchina con un’ulteriore ottima notizia: Lo squaletto fotografato non è un semplice Gattuccio ma un Gattopardo volgarmente chiamato gattuccio maggiore.

Lo Scyliorhinus stellaris è uno squalo appartenente alla famiglia Scyliorhinidae, diffuso nel Mediterraneo centro-occidentale. Abita fondali rocciosi, foreste di alghe e zone coralline, mantenendosi tra 2 e 125 metri di profondità. Ha corpo molto allungato, di forma quasi cilindrica, piuttosto compresso sul dorso. Gli occhi sono sporgenti e posti verso la parte alta del capo. Il muso è appuntito. Le due pinne dorsali sono molto arretrate sul dorso, le pettorali sono ampie, le ventrali più piccole, così come la pinna anale. La coda presenta il lobo superiore più sviluppato di quello inferiore. La livrea si presenta con un colore di fondo variabile dal grigio al beige (con ventre bianco), maculato da chiazze marroni. Raggiunge una lunghezza di 170 cm.

Rispetto al gattuccio è assolutamente più raro da incontrare e da molti ricercatori definito in via di estinzione, come d’altronde tutte le specie di squali più comuni nel Mediterraneo. Nella maggior parte dei paesi mediterranei i pescatori hanno sempre pescato gli squali e la gente ha sempre consumato la loro carne, ma la pesca era spesso di tipo accidentale. Tuttavia, questo tipo di commercio è drammaticamente aumentato negli ultimi decenni. Poiché la pesca è andata via via esaurendo la risorsa più importante, rappresentata dai pesci ossei, i pescatori hanno compensato aumentando le catture di squali.

 

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 Foto: Enrico Rabboni