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Il brutto Bibi sfoggia i suoi tentacoli

Finalmente il brutto tempo da un po’ di tregua, dopo venti giorni di mareggiate e tanta pioggia il mare, finalmente calmo, come il canto di una sirena ci richiama.

Probabilmente l’acqua non sarà cristallina, ma i Ragazzi della Gian Neri programmano comunque l’uscita per sabato mattina; uscendo, la conferma, la fiumana è ancora molto intensa e l’acqua sarà sicuramente molto torbida, ma si va ora o chissà quando, visto che le previsioni meteo pronosticano un nuovo peggioramento.
Dopo il primo tuffo e l’ormeggio verifichiamo che è possibile proseguire in tutta sicurezza e quindi tutti iniziano la loro immersione.
Sul fondo i segni della forte mareggiata si vedono tutti, ma la vita sommersa è ancora tutta li, mi dedico alla ricerca di nuovi sputi fotografici cercando tra la sabbia e i detriti, particolare è la grande presenza di un anellide, da me soprannominato per l’aspetto lombricone, “Sipunculus nudus” parzialmente fuori dalla sabbia.  E’abbastanza facile da incontrare durante le immersioni fatte dopo una mareggiata, non attira troppo l’attenzione e quando lo indico ai mie compagni di immersione dopo un breve sguardo mi lanciano un’occhiata schifata come a dire, “ma che cosa mi fai vedere!”.
Impossibile negare il fatto di essere di fronte ad un animale poco fotogenico, questa volta, però anche il brutto anatroccolo mi ha sorpreso, sapevo che aveva una sorta di corona di tentacoli all’estremità della proboscide, ma non li avevo mai visti, neppure sulle foto dei libri, e la spiegazione è semplice, li usa per nutrirsi e lo fa solo quando è sepolto nella sabbia.
Ancora una volta un’immersione partita male, con poche prospettive, si è trasformata in un tuffo  da ricordare, non vedo l’ora di inviare la foto migliore all’amico Attilio Rinaldi.
Sipunculus nudus o Bibi, come famigliarmente lo chiamando i pescatori che lo usano come esca: È un verme, anche piuttosto grosso, della famiglia dei Sipunculidi. Si presenta come un piccolo grissino con la pelle rivestita di una cuticola quadrettata. E’ di colore biancastro, trasparente da giovane, bruno scuro da adulto. Ha un corpo cilindrico diviso in una parte anteriore assottigliata e retrattile, detta proboscide, e un tratto posteriore più grosso. L’estremità anteriore della proboscide contiene la bocca, circondata da tentacoli. Tutte queste sporgenze sono ciliate. Dopo l’estremità anteriore, la superficie della proboscide è ricoperta da aculei e tubercoli.
È diffuso negli oceani e nel Mediterraneo. Vive affossato nel fango, dove si muove attivamente scavando gallerie profonde fino a 50 cm. Si ciba di setacciando il fango.
Il bibi ha anche un sesso ben definito e la fecondazione è esterna. Affermazione importante perché la riproduzione degli anellidi varia in base alla classe. I policheti, tra cui il nostro vermone, sono a sessi separati per cui avviene una vera e propria fecondazione con sviluppo larvale di una trocofora. Gli oligocheti, come il lombrico, e gli irudinei sono ermafroditi completi.

 

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