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il misterioso mondo dei nudibranchi

Nudibranchi in Adriatico, sulle coste romagnole?

 

I nudibranchi con le loro livree sgargianti, sono campioni incontrastati di un mondo, quello subacqueo, non certo povero di colori o forme e sembrano non smettere mai di affascinare anche i subacquei più smaliziati.

Per i subacquei la ricerca del nudibranco mai incontrato, è quasi un’ossessione; abitualmente è possibile avvistarne una decina di specie, ma ne esistono molte molte di più. Alcune molto piccole, da pochi millimetri ad alcuni centimetri, per cui occorre portarsi una lente alla Sherlock Holmes, altre molto rare perché legate ad un ambiente molto particolare.

Semplificando un po’ si può dire che sono delle lumachine senza conchiglia, colorate vistosamente e con estrema fantasia.

I Nudibranchi appartengono al phylum dei Molluschi, alla classe dei Gasteropodi, e alla sottoclasse degli Opistobranchi.

La maggior parte di Opistobranchi sono privi di conciglia, alcuni ne hanno una ridotta, che non consente all’animale di rifugiarvisi dentro (come avviene nei membri dell’altro ordine dei gasteropodi, i prosobranchi) ma protegge solo parzialmente alcune parti.

Il nome NUDIBRANCHI deriva dal fatto di essere privi (nudi) di branchie o di avere le branchie esterne (nude).

Pare che la loro accesa colorazione serva a questi piccoli esseri per mettersi in evidenza, una specie di mimetismo al contrario, per avvertire i probabili aggressori di non essere appetibili in quanto che emettono acidi e veleni letali per i loro aggressori, non solo, ma alcuni di essi addirittura riescono a convogliare le cellule urticanti dei celenterati (di cui si nutrono senza digerirle) fin sulle papille dorsali costruendo in questo modo una difesa passiva ed esogena molto efficace.

Come in tutti i molluschi, l’organo utilizzato per l’alimentazione è la radula, una specie di lingua seghettata che serve per raschiare e strappare il cibo.

La loro distribuzione è condizionata soprattutto dal loro cibo: di solito si incontrano nelle vicinanze di ciò di cui si nutrono. Tra i gasteropodi nudi troviamo moltissime diverse strategie alimentari. Vi sono specie erbivore, e specie carnivore, predatori di altri molluschi o di invertebrati sessili (idrozoi, coralli, spugne, ascidie, briozoi). In molti casi la dieta di un nudibranco è molto monotona, addirittura molte specie si nutrono esclusivamente di una sola preda. Ci sono specie diurne e notturne.

Molte specie sono ermafrodite contemporanee, e sono in grado di fecondarsi a vicenda. La papilla sessuale è sul fianco destro. 

Dalle uova nasce una larva che trascorre un periodo di vita nel plancton prima di insediarsi sul fondo e compiere la metamorfosi che la trasforma in una piccola lumaca. La loro vita può durare un anno o più per le specie che si nutrono di organismi sessili a crescita lenta (spugne, ascidie).

Alcuni nudibranchi che si nutrono di specie transitorie (come idrozoi) a volte vivono in fase adulta per poche settimane.

La loro crescente popolarità  tra i subacquei, anche i più smaliziati, è forse segno del cambiamento dei tempi nell’ambito della subacquea che non è fatta più solo di grandi pesci, cernie, murene, squali e forti emozioni, ma sa apprezzare anche i piccoli abitanti dell’idrospazio.

Eppure ancora oggi, a fronte di tanta popolarità, sono poco studiati e tanti aspetti del loro comportamento rimangono misteriosi.

Ultimamente la loro popolarità è tale che in agenzia viaggi si possono trovare brocure per tour esotici organizzati per mezzo mondo alla ricerca dei nudibranchi più strani più particolari. Indonesia e mari orientali i più gettonati, ma anche i freddi mari del nord e dell’Alaska.

Come Indiana Jones alla ricerca del Santo Graal i subacquei più navigati vanno alla ricerca dell’ultimo nudibranco mai incontrato spingendoli a fare ore e ore di volo per scattare quella foto che mancante per completare la loro collezione “di figurine”.

Ma per quale motivo sobbarcarsi ore e ore di volo se qui, sotto casa, abbiamo la possibilità di incontrare tantissimi tipi di nudibranchi tra cui alcuni particolarmente rari?

Lo scetticismo è d’obbligo, anche i Ragazzi della Gian Neri, assidui frequentatori dei fondali Romagnoli, spesso rimangono increduli quando avvistano un nuovo nudibranco.

Il nostro bellissimo mare, è certamente difficile per il tipo di fondale sabbioso, ma soggetto a variazioni termiche stagionali di una certa importanza che determina una particolare ricchezza di vita ed un’accentuata biodiversità. Possiamo vantarci della presenza di diversi tipi di nudibranchi: alcuni tipici dei mari freddi del nord altri tipici dei mari tropicali.

A ciò ci si aggiunge la presenza di un grande porto commerciale, Ravenna, con l’andirivieni di navi da trasporto che favorisce l’invasione di animali alieni. E’ oramai risaputo che  le grandi navi nello svuotare le casse di zavorra involontariamente seminano uova di animali raccolti in paesi lontani.

Il fatto e che noi riminesi non abbiamo molta fiducia nel nostro mare, ma basta crederci e metterci un po’ di impegno  per scovarne sempre di nuovi.

Solo nel 2010 abbiamo identificato e fotografato ben 7 diversi tipi di nudibranchi: Cratena peregrina, Archidoris pseudoargus, Flabellina pedata, Janolus Cristatus, Jorunna tomentosa, Thordisa azmanii, Spurilla neapolitana.

Per non parlare di quest’anno: siamo già a quota 5 nuovi avvistamenti: Doto coronata, Facelina dubia, Favorinus branchialis, Ancula gibbosa  Policera quadrilineata;  e abbiamo già rivisto: Flabellina Ischitana, Jorunna tomentosa, Cratena peregrina e tantissimi lampadina Janolus Cristatus.

Oramai non sappiamo cosa ci aspetta e anche se la stagione è iniziata da un po’ siamo sicuri che il nostro mare non mancherà di stupirci ancora.                                               Clicca per leggere l’Articolo