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Pesci ago in cerca di acqua calda

Oggi c’è una gran burrasca ma sabato scorso il mare era piattissimo.

L’autofono “urla” il suo segnale quando usciamo dal porto canale, una mezzora di navigazione e finalmente siamo sul punto; lo, già scarso, entusiasmo si raggela quando osserviamo il nero cupo dell’acqua di superficie, il bollettino della Dafne, ci aveva avvisati l’apporto di acqua dolce da parte dei fiumi ha creato uno strato di acqua torbida e fredda.
Il freddo lo  percepiamo subito, 6,4° per la precisione, ma appena un metro sotto ci accorgiamo che il nostro mare ci ha riservato una sorpresona, acqua veramente splendida, una decina di metri di visibilità.

Fantastico, inizio l’esplorazione sul fondale sabbioso alla ricerca dei nudibranchi osservati la scorsa settimana, ma nulla, non ve ne più traccia, la delusione però passa subito quando incontro un pesce ago, era ben mimetizzato affianco ad una cima abbandonata dai pecatori. Durante tutta l’immersione ne ho incontrati diversi, alcuni assopiti dal freddo e quindi facili da fotografare altri vigili e guizzanti, impossibili da avvicinare. 
Sfrutto tutta la scorta d’aria della bombola, in barba al freddo,  per godere al massimo dell’ottima visibilità.

Sulla via di ritorno l’entusiasmo, un po’ assopito all’andata,  è esploso tra i racconti dei ragazzi, tutti hanno avuto speciali incontri e tutti è capitato di incontrare i piccoli pesci ago.

Il Syngnathus taenionotus, è un pesce della famiglia dei Syngnathidae lo si può trovare a pochi metri dalla riva, 2/4 metri,  spingendosi in profondità solo in inverno per sfuggire alla morsa del gelo. Il suo habitat è costituito dal fondale sabbioso o melmoso, preferendo la vicinanza agli scogli dove, tra le alghe trova riparo e maggior cibo.
Si nutre di piccoli organismi animali chiamati zooplankton, che afferra con la bocca mentre rimane ancorato al fondale.  Come i cavallucci marini, il pesce ago maschio dopo l’accoppiamento caratterizzato da una particolare danza che termina in un vero e proprio groviglio, lascia le uova all’interno di una sacca incubatrice, dove resteranno fino al momento della schiusa.
Di pesci ago ne esistono diversi, e dobbiamo essere orgogliosi perché ve ne è uno tipico del nostro mare, proprio quello che abbiamo visto, Il pesce ago adriatico.
Syngnathus taenionotus ha caratteri morfologici come il corpo molto allungato, simile a un bastoncino, provvisto di numerosi anelli ossei cutanei. Il muso è lungo circa 7 volte la sua altezza, abbastanza appiattito lateralmente e con bocca che si apre obliquamente. Colore bruno chiaro o verdastro, con bande trasversali scure. Lunghezza fino a 20 (25) cm.
Rispetto agli altri Pesci ago, si distingue da S. tenuirostris e S. acus per la mancanza di gibbosità sulla nuca; da S. thyple per il muso di altezza inferiore o eguale al diametro verticale dell’occhio (anziché superiore); da S. abaster per il muso lungo circa 7 volte la sua altezza (anziché 2-4 volte).

 

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