Sub Rimini Gian NeriSub Rimini Gian Neri

Un fossile vivente

Un colpo di coda dell’inverno, una settimana di mareggiate e inevitabilmente i Ragazzi della Gian Neri sono costretti a terra. Si rimedia con lunghe passeggiate sulla spiaggia osservando la spuma dei cavalloni , con un occhio ad osservare la sabbia alla ricerca della conchiglia perfetta.  Ricerca che ci trasforma  in piccoli esploratori un po’ come succede  quando ci tuffiamo in mare e indossiamo una maschera.

Tra i cumuli di detriti spunta una piccola stella marina la guardo e penso a come il mare sia sempre ricco di sorprese, è risaputo che l’ambiente marino è tra i più inesplorati e sconosciuti della terra. In particolare il nostro mare è ricco di piccole grandi scoperte da fare.

La osservo bene e la riconosco è una “Astropecten irregularis”, chiunque abbia indossato una maschera avrà riconosciuto sul fondo del mare una stella marina, forse però tutti ricordano la tipica stella a cinque punte rossa, così come spesso e raffigura dai bimbi nei disegni di scuola.

Per questo il nostro mare ci delude un po’ perché la tipica stella rossa “Echinaster Sepositus” non frequenta, per ora, i fondali di Rimini.

I ragazzi della Gian Neri sanno che le nostre distese di sabbia sono abbondantemente abitate da una graziosissima stella marina “Astropecten irregularis” non avrà colori sgargianti, ma è una simpatico animaletto, un po’ timido, perché non appena si sente osservato in pochi istanti si insabbia e fa perdere le sue tracce.

Astropecten irregularis
Questa specie è diffusa sia in Oceano Atlantico che in Mediterraneo, ha le placche marginali dorsali ben sviluppate, in rilievo, di colore bianco o roseo e, negli esemplari presenti in Mediterraneo, sono totalmente prive di aculei. Le placche marginali ventrali hanno degli aculei corti, esili, fitti, molto mobili che non vengono mai tenuti rigidi e paralleli fra loro come le altre specie, di colore bianco. L’aspetto di questa stella si caratterizza per avere delle braccia che formano fra loro, alla loro base dove si uniscono al disco, degli angoli molto netti. Il colore del lato aborale è omogeneo e in genere è rosa, giallo-brunastro o grigio, spesso con le estremità delle braccia violacee. Talvolta al centro del disco sono presenti dei punti più scuri. Questa specie talvolta presenta una protuberanza, anche molto sviluppata, al centro del disco. Ha dimensioni medie di 8-12 cm ed eccezionalmente può raggiungere i 19 cm. E’ una specie molto diffusa in tutti i tipi di fondali mobili da 1 a circa 1.000 m di profondità.

Ancora una volta siamo testimoni dell’accomunanza tra l’ambiente dell’alto e medio adriatico ed i mari del Nord.  In particolare la cosa che più incuriosisce e che quando la osserviamo correre sulla sabbia in cerca di cibo stiamo di fatto osservando un fossile vivente. Infatti una particolare combinazione di fattori paleo ambientali ha permesso la conservazione di numerosi esemplari completi nel Pleistocene del torrente Stirone presso Collecchio (Parma).  Quindi abbiamola la prova certa che la nostra stella marina abita i nostri mari da un’epoca geologica che ha inizio 2 milioni di anni fa senza subire sostanziali modifiche. Ha visto l’alba della vita dell’essere umano ed in successione transitare sopra di se tutta la marineria, dai Romani agli Asburgo passando dai Bizantini ai Veneziani fino ai Mass dell’ultima guerra mondiale fino ai pedalò dei turisti di oggi.

 

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