Sub Rimini Gian NeriSub Rimini Gian Neri

Un progetto per realizzare un sogno

Tutto ha avuto inizio sette anni fa quando, un po’ per gioco un po’ per passione, abbiamo incominciato a lavorare ad un progetto per creare una zona di tutela biologica nel mare antistante Rimini.
Chi siamo? I ragazzi della Gian Neri sono un gruppo di amanti della subacquea che, riuniti in associazione, sono impegnati nella didattica, nella protezione civile, nella tutela ambientale.
L’associazione Sub Rimini Gian Neri è costituita dai primi anno ’70 ed in questi ultimi anni si è dedicata anche al progetto per la realizzazione di una nostra, “riminese”,  area protetta, un po’ invidiosi  di vedere che in altri posti d’Italia  sorgevano  parchi marini e aree protette.
Nel 2006 con il patrocinio del Comune di Rimini abbiamo organizzato una mostra fotografica sui fondali riminesi, accettando una sorta di sfida. Durante tutta l’estate del 2005 ci siamo dedicati alla fotografia, poi abbiamo organizzato dei cartelloni con le migliori immagini per descrivere ai riminesi le bellezze dei nostri fondali mostrandoli al pubblico nel febbraio 2006.
É stata una bella occasione per parlare della difesa e valorizzazione del nostro mare, ma la cosa più evidente è stata scoprire che tantissimi compaesani non si rendono conto di avere una così bella risorsa proprio li davanti a noi.
Da allora l’impegno per documentare i nostri fondali si è rafforzato; ogni occasione è buona per immergersi con macchine fotografiche e telecamere, giorno e notte, estate e inverno.

Quindi stiamo raccogliendo una grande quantità di dati anche ambientali, come visibilità e temperatura per contestualizzare ogni incontro, molto utili ai ricercatori.
Tutto ciò comincia a dare i suoi frutti: tantissimi ragazzi, una volta frequentato il corso, chiedono insistentemente di fare immersioni, anche d’inverno quando l’acqua è letteralmente gelida. Per questo abbiamo dovuto fare tanti sacrifici e comprare un nuovo mezzo nautico più capiente.
Sfortunatamente però il lavoro è ancora tanto e le istituzioni poco sensibili ad investire, ma perché dovremmo tutelare il nostro mare? Cosa c’è di così speciale?
Il mare Adriatico è uno dei mari più pescosi, con una capacità di recupero formidabile. Il fatto di essere abbastanza chiuso, con fondale basso e con un grande fiume che apporta acqua dolce in grande quantità, se da un lato potrebbe essere considerato un fatto negativo, di fatto determina una grande biodiversità e con una variabilità stagionale molto accentuata.

Un immersione in Mar Rosso è sempre uguale, sia in inverno che in estate; da noi non è così: il fondale si trasforma e i suoi abitanti cambiano; infatti se osserviamo l’andamento delle temperature vediamo che passano da un minimo che scende in questo periodo dell’anno a 6° ad un massimo di 28° dei giorni ferragostani.

D’inverno si ha l’occasione di incontrare una fauna tipica dell’area atlantica e dei mari del Nord, in estate al contrario si incontrano sempre più specie aliene tipiche dei mari tropicali del nord Africa come ad esempio i pesci Balestra, compagni d’immersione nelle ultime estati.

Tutto questo ottimismo però si smonta nel vedere le grosse difficoltà che incontriamo per cercare di realizzare il nostro sogno; tipica obiezione al progetto è la mancanza di un’area naturale ben distinta e di particolare pregio, ma d’altronde il nostro fondale è per la maggior parte caratterizzato da una distesa sabbiosa.

Però come in tutti i deserti esistono le oasi, nel nostro caso create dall’uomo: impianti di maricoltura più o meno funzionanti, barriere per la difesa idrodinamica delle coste, piattaforme metanifere dismesse, relitti; punti che possono essere considerati vere calamite per la vita sottomarina.

Quindi se non esiste un area naturale non scandalizziamoci se ci battiamo comunque per avere un’area protetta fondata su manufatti fabbricati e posizionati dall’uomo. In tal senso qualche cosa si muove, la Regione sta stanziando fondi per creare zone di ripopolamento.   Si tratta di un’ottima iniziativa, ma qui da noi c’è una zona, non naturale, ma oramai da più di vent’anni  presente sui nostri fondali antistanti Miramare già pronta a mostrarci le bellezze dei nostri fondali.

 

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