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Uno Soaso impaziente

Lo scorso fine settimana è stato caratterizzato da una mareggiata particolarmente intensa, ma per fortuna nell’uscita di due settimane fa, quella con una visibilità strepitosa per intenderci, ho portato a casa tantissimi scatti che la forzata sosta mi permette di riguardare e sistemare.
Tra gli scatti migliori un bel pesce di fondo, un rombo liscio, o come molti qui da noi lo chiamano, un soaso.

Molti lo riconosceranno poiché spesso troneggia nelle grigliate di pesce allietando il palato dei commensali.
Il  rombo liscio (Scophthalmus rhombus) è un pesce di mare appartenente alla Famiglia Scophthalmidae  ha un corpo piatto e largo, romboidale e asimmetrico, dalla pelle liscia, che giace sul fondo appoggiato sul fianco destro; gli occhi sono entrambi sul lato sinistro del capo.
Presenta una bocca ampia, munita di denti piccoli e acuti disposti in varie serie; i primi raggi della pinna dorsale sono ramificati e liberi dalla membrana. La colorazione è mimetica e varia a seconda del fondo su cui il pesce si sposta; sul dorso scuro possiede delle piccole macchiette chiare e scure; ciò gli permette di mimetizzarsi per sfuggire ai predatori.
Questa strategia difensiva, però permette ai sub che lo individuano di potersi avvicinare con una certa tranquillità ed il fotografo può scattare primi mozzafiato.
Scartabellando nel mio archivio fotografico trovo la conferma di averlo fotografato altre volte, ma non tantissime, e sempre a fine invero, inizio primavera.
Approfondendo la cosa sui testi leggo che vive a profondità comprese tra 10 e 70 metri, gli esemplari più vecchi preferiscono restare nelle acque più profonde e tra febbraio e aprile, in coincidenza con il periodo riproduttivo, gli esemplari maturi si spostano in acque più superficiali tra i 10-20 m.; le uova e i giovani avannotti  sono pelagici e, come in tutti i pesci piatti, possiedono dapprima un occhio su ciascun lato, poi crescendo un occhio si sposta sopra il capo avvicinandosi all’altro.
Il nostro esemplare fotografato è un po’ in anticipo, forse non vede l’ora che si apra la stagione dell’accoppiamento o molto più realisticamente le acque quest’anno si sono raffreddate in anticipo ingannando l’orologio biologico del nostro pesce. 

 

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