Con l’arrivo di febbraio il Freddo si fa più pungente e organizzare delle uscite in mare trova sempre più difficoltà, molti ragazzi della Gian Neri non sono attrezzati con mute stagne invernali altri sono sazi dalle vacanze ai tropici.
Ma il nostro splendido mare ci chiama e seppur infreddoliti i Ragazzi della Gian Neri rispondono. Tra una burrasca e l’atra, anche questa settimana siamo riusciti a programmare un’uscita.
I pronostici erano per trovare acqua sporca, vista la quantità d’acqua che il Marecchia riversa in questo periodo, ma tutto sommato era accettabile, la difficoltà però è venuta dalla forte corrente di superficie. La fase di discesa è stata particolarmente faticosa, ma fortunatamente sul fondo la corrente quasi non si sentiva.
Sul fondo il freddo ha allontanato molti pesci predatori ed allora è possibile incontrare una gran quantità di piccoli crostacei, misidiacei, abitualmente schivi. Sugli. Scogli e anemoni sfoggiano tutta la loro urticanti bellezza in assenza delle alghe che in estate le soffocano con il loro vegetare.
Osserviamo molte giovani esemplari, frutto del periodo riproduttivo di fine estate, l’anemone sulcata in natura si riproduce sia per via sessuata che per scissione.
Diversi giovani esemplari svettano arrampicati sulle roccie, o i più audaci incollati alla conchiglia delle cozze. All’apparenza graziati e gentili ma con celato un segreto, i tentacoli sono muniti di cellule urticanti, nematocisti, con cui stordiscono e uccidono le prede.
L’Anemonia sulcata, volgarmente nota come capelli di Venere o attinia o ortica di mare, è un celenterato antozoo della famiglia delle Actiniidae, comunissima nel Mediterraneo. Vive lungo le coste a pochi metri di profondità, su fondali rocciosi e nelle fessure, dove si possono notare facilmente i molti e lunghi tentacoli variamente colorati, ma generalmente verdi o grigi con le punte violacee. Può raggiungere anche un diametro di 20 cm. e, a differenza di altri Attiniari, ha i tentacoli non completamente retraibili; sono mediamente urticanti ed è quindi consigliabile non maneggiarle a mani nude.
Di Filippo Ioni
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