Tutto il mese di dicembre è trascorso con un susseguirsi di mareggiate e di precipitazione copioso che hanno reso impraticabile uscire in mare. Poi quando le speranze si affievoliscono i ragazzi della Gian Neri sono chiamati per un intervento di protezione civile come sommozzatori in collaborazione con i Vigili del Fuoco per il recupero dell’auto finita nel canale nel tentativo di suicidio di un ragazzo. In quel momento scatta la voglia di una bella immersione e parte la programmazione. Poche telefonate e l’equipaggio è formato, l’appuntamento è per il pomeriggio del trentuno. La giornata non parte poi troppo bene, un fortissimo acquazzone fa pensare a desistere, ma poi subito dopo pranzo un timido sole fa la sua comparsa e i ragazzi della Gian Neri si mettono in moto. La temperatura è decisamente rigida per il periodo, sei sette gradi centigradi, e si vede sul fondo la vita è come rallentata, molti pesci, molluschi crostacei sono migrati in acqua più profonde e calde altri sono rintanati come in una sorta di letargo e il fondale ha quel non so che di surreale svuotato dei suoi soliti abitanti. Solo qualche gattarusina, alcuni gamberetti e un paio di granchietti tra cui un “Dyspanopeus sayi”.
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Filippo Ioni