Le mareggiate di inizio novembre, e le ingenti piogge hanno intorbidito un po’ l’acqua, ma la voglia di andare in acqua è sempre molta. Frenetici scambi di messaggi, consultazioni attente delle previsioni e poi la decisione: anche se probabilmente pioverà andiamo in Bajona. Domenica mattina appuntamento in sede poi in auto per Ravenna. Durante il viaggio tanta pioggia, ma arrivati ai canali spiove e scopriamo che la visibilità dell’acqua è buona.
Attendiamo il momento della stanca di marea, e finalmente entriamo in acqua. Al primo impatto è fredda, in un paio di settimane la temperatura e scesa di 6 gradi, ora supera di poco i 13°. Le acque di marea hanno peggiorato la visibilità, ma immediatamente troviamo i primi nudibranchi, ogni ciuffetto di idroidi era abitato da nudibranchi intenti a degustare i piccoli polipi e a deporre le uova in merletti colorati. Tante cratene, alcune calmelle e diversi platelmiti.
Un po’ di incertezza, ma poi la costanza dei ragazzi della Gian Neri è sempre ripagata da bellissimi incontri, il nostro mare difficilmente ci delude.
I nudibranchi con le loro livree sgargianti, sono campioni incontrastati di un mondo, quello subacqueo, non certo povero di colori o forme e sembrano non smettere mai di affascinare anche i subacquei più smaliziati. Semplificando un po’ si può dire che sono delle lumachine senza conchiglia, colorate vistosamente e con estrema fantasia.
I Nudibranchi appartengono al phylum dei Molluschi, alla classe dei Gasteropodi, e alla sottoclasse degli Opistobranchi. Il nome NUDIBRANCHI deriva dal fatto di essere privi (nudi) di branchie o di avere le branchie esterne (nude).
(Cratena peregrina), dal corpo bianco e cerata (escrescenze allungate presenti sul dorso dei nudibranchi eolinidi) rossi e viola. Molto comune in Mediterraneo, ma nel nostro mare lo si può incontrare solo dove sono presenti scogli o relitti di una certa dimensione poiché la sua dieta alimentare prevede organismi che hanno necessità di un substrato duro per vivere.
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