Tra i ragazzi della Gian neri è soprannominato il carro armato del fondo, soprannome che gli deriva dal fatto che nel procedere lascia una scia sulla sabbia molto simile a quella lasciata dai cingolati.
La Rapana Venosa è una conchiglia robusta e di grosse dimensioni formata da 5 giri, originaria dei mari della Cina e del Giappone è arrivata nei nostri mari probabilmente tramite le acque di zavorra della grosse navi mercantili. Come spesso succede quando una specie aliena si insedia in nuovi habitat, essa trova un ambiente privo di specie antagoniste e di nemici naturali, ecco quindi spiegarsi il perché tutte le volte che la si incontra si ha la netta sensazione di avere di fronte un animale spavaldo sicuro all’interno della sua corazza, al massimo rallenta la marcia e si ferma, ma non appena ci si allontana riprende imperterrita il cammino.
Per questa mancanza di timidezza, tipica di molti abitanti del mare, e per le sue grosse dimensioni, è molto apprezzata dai sub.
Al contrario per le sue origini e peculiarità alimentari, molti attribuiscono a questo mollusco l’appellativo di specie aliena, ospite indesiderato, specie invasiva, sterminatore di ostriche, flagello dei molluschicoltori poiché come dicevo è una specie carnivora, dotata di una ghiandola a secrezione acida che è in grado di perforare il guscio di diversi molluschi bivalvi come ostriche, cozze, vongole.
Con il passare del tempo però anche i pescatori cominciano a non scartarla più tanto visto che nei luoghi d’origine viene considerata commestibile e recentemente incomincia anche da noi a fare la sua timida comparsa nella ristorazione. Chissà se in futuro l’ostrica cruda sarà soppiantata dalla rapana venosa nelle serate galanti.
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Filippo Ioni