L’inverno non morde e la temperatura dell’acqua ancora abbastanza mite, di conseguenza i Ragazzi della Gian Neri continuano entusiasti a programmare delle uscite in mare.
Domenica scorsa poi, le condizioni erano ulteriormente migliori, i venti da sud e un timido sole addolcivano ancor di più le temperature, peccato la forte corrente superficiale che ha reso l’immersione abbastanza impegnativa.
Per tutta l’immersione i ragazzi hanno scandagliamo il fondo alla ricerca di qualche novità, di solito l’inverno ci regala sempre qualche sorpresa.
Osserviamo che il pesce comincia a scarseggiare e individuiamo un nuovo gamberetto fantasma, ma io e i miei compagni non ci imbattiamo in nessuna nuova particolarità fino a quando ci rendiamo conto che è ora di risalire un po’ delusi riemergiamo.
Sul gommone incontriamo gli altri gruppi e scopriamo che loro hanno avuto più fortuna: pensano di aver individuato un nudibranco strano, ma non avendo una macchina fotografica non hanno potuto documentato.
Cerco di interpretare le descrizioni, anche accurate, ma non ricordo nulla di simile e a questo punto chiedo un po’ di pazienza ai ragazzi: vale la pena di tentare di ritrovarlo, in modo da poterlo fotografare per scoprire di cosa si tratta.
Decido di ri-immergermi, una vestizione veloce e in pochi minuti sono sul punto, le indicazioni avute erano precisissime, ma non vedo nulla, e proprio quando avevo deciso di rinunciare scorgo un piccolo nudibranco avvinghiato ad una pigna di mare. Scatto un po’ di foto fino a quando il richiamo dal gommone mi ricorda che è ora di risalire.
Durante la navigazione di ritorno e poi in sede l’entusiasmo è al massimo, in diversi ci mettiamo ad osservare gli scatti, e concordiamo che dovrebbe essere, per la forma, una Polycera, ma la livrea è decisamente diversa da quelle abituali.
A casa iniziano e ricerche sui libri, pochi dubbi, la livrea è inconfondibile: è una polycera hedgpethi, ma la cosa strana è che si tratta di un tipico abitante dei fondali indo pacifici. Alcuni ricercatori la considerano fra le specie aliene del Mediterraneo.
I Polycera sono un genere di molluschi nudibranchi della famiglia degli Polyceridae. In Mediterraneo sono presenti sia la Polycera quadrilineata che la Polycera maculata. Si nutre di un briozoo, Bugula, in quest’anno molto presente nelle scogliere del riminese.
Le ricerche fatte, sul mondo internet, testimoniano che gli avvistamenti fatti della Polycera hedgpethi in Mediterraneo scarseggiano : le informazioni e la documentazione è veramente scarsa è con meraviglia scopro che sempre i Ragazzi della Gian Neri, nel 2005 stati testimoni di un avvistamento, presso la diga foranea di Ravenna.
Mi rileggo tutte le ricerche, le e-mail fatte a suo tempo e d’un tratto mi riaffiorano tutti i ricordi del clamore suscitato a suo tempo. Non vedo l’ora di avvisare i ricercatori del fortunoso ritrovamento e per approfondire se dal 2005 ad oggi sono emerse nuove curiosità sul piccolo alieno.
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