La mazzancolla, meglio conosciuta come “gambero imperiale” è un crostaceo tipico del mar Adriatico e in generale dell’intero Mar Mediterraneo. Il suo nome scientifico è Penaeus kerathurus e fa parte della famiglia dei Peneidi, che sono Crostacei Malacostraci Decapodi Dendrobranchiati.
Frequenta maggiormente i fondali sabbiosi e fangosi a profondità variabili dai venti ai cento metri. Come molte altre specie animali viventi in questa tipologia di ambienti, è di abitudini notturne, di giorno vive sepolta nei fondi costieri, in acque salmastre e in zone prossime alle foci dei fiumi con fondale detritico. Si nutre di piccoli organismi e svolge anche l’importante funzione di “spazzino” cibandosi di animali in decomposizione.
L’aspetto è quello tipico dei gamberi: corpo rivestito da una corazza che costituisce l’esoscheletro, occhi peduncolati e una coppia di lunghe antenne. Il corpo risulta compresso lateralmente, il cefalotorace è ricoperto dal carapace dal quale partono tredici paia d’appendici. Il capo è ornato da una vistosa e robusta cresta seghettata che culmina con un rostro appuntito.
La parte inferiore del corpo è protetta da placche addominali molto resistenti, la coda ampia a forma di ventaglio. Il colore varia dal marrone chiaro al giallo o grigio, l’estremità della coda è azzurro chiaro.
Per poterla osservare occorre immergersi di notte e prestare molta attenzione per individuarla poichè, se non abbiamo la fortuna di trovarlo a spasso per il fondale, risulta molto difficile scorgere gli occhi che fuoriescono dalla sabbia. E anche quando è allo scoperto, attenzione a non distrarsi, le tecniche di fuga che mette in atto sono di tre tipi: la veloce corsa sul fondo, il tipico nuoto a scatti all’indietro usato dai gamberi, e l’infossamento veloce.
Filippo Ioni
Articolo 2016_07_18_corriere