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Gorgonia Camaleonte

Questo fine settimana ho avuto la fortuna di fare un tuffo alla famosa “Secca di Punta Secca” alle isole Tremiti. Forse uno dei luoghi più ambiti del Mediterraneo.

Famosa per il tanto pesce, ma anche per la presenza di una foresta di gorgonie particolari: gorgonie rosse che in questo particolare sito assumono una bi-colorazione: rosso e giallo.

Gorgonia CamaleonteLa gorgonia rossa (Paramuricea clavata) ha normalmente una colorazione rosso-violaceo intenso, ma ci sono dei siti,  e non ne è chiaro il motivo, in cui le colonie assumono una doppia colorazione, alla base mantengono il tipico colore, ma poi verso le punte, il rosso sfuma in un giallo molto intenso; da non confondere con la comune gorgonia gialla Eunicella cavolinii.

Pochi sono i posti dove questa fenomeno si manifesta, io per la prima volta l’ho vista alla “Secca del Papa” vicino all’ Isola di Tavolara in Sardegna, poi qui alle Tremiti ed infine nello stretto di Messina alla “Montagna di Scilla”. Tutti punti di immersione che si classificano nelle top ten.

La gorgonia bicolor, detta anche gorgonia camaleonte, è certamente fra le specie più affascinanti ed emblematiche del Mediterraneo. Non esiste subacqueo che non ne sia innamorato, forse sarà per la sensazione di calore che sprigiona quando la nostra torcia fa risaltare quel rosso intenso in quell’ambiente freddo e  cupo, non so bene ma di fatto è così. Per noi subacquei è poesia pura.

La gorgonia è un animale, fatto non banale, ma è anche una colonia. Composto da tanti singoli elementi chiamati polipi, quest’ultimi costituiti da una bocca circondata da tentacoli orticanti che si estendono per catturare le particelle nutrienti trasportare dalla corrente. Assomigliano a piccoli fiori di un arbusto, insomma, ed è per questo che la classe a cui appartengono le gorgonie si chiama Anthozoa, che in greco vuol dire appunto animali-fiori.

Se ci avvicinamo con cura, in assetto, e contiamo il numero dei tentacoli scopriamo che sono sempre 8. E infatti la sotto-classe delle gorgonie si chiama Octocorallia. I polipi sono connessi fra loro da un tessuto proteico flessibile ma resistente chiamato cenenchima, l’impalcatura della gorgonia, che forma arzigogolati ventagli. Questo è rosso, certo, ma in alcuni luoghi specifici le estremità tendono al giallo: sono le celebri e ricercatissime gorgonie bicolori.

Per massimizzare la capacità di intercettare cibo le gorgonie rosse crescono sempre, e dico sempre, perpendicolarmente al flusso della corrente principale. Così facendo formano vere e proprie foreste come fanno gli alberi, le cui foglie sono anch’esse sempre orientate verso la luce necessaria alla fotosintesi.

Ho menzionato, octocorallia, anthozoa… Ma non è questa la stessa classificazione dei famosi coralli dei tropici? Ebbene sì! Per essere più precisi, anzi, gli antozoi si dividono in octo- ed hexa-coralli (in questi ultimi i tentacoli sono sempre 6 o multipli di 6), e sono proprio questi ultimi i coralli duri, quelli che costruiscono le barriere coralline. Le nostre gorgonie rosse sono dunque coralli a tutti gli effetti, e d’altronde, pur non costruendo barriere, svolgono anch’esse un ruolo molto simile a quello dei fratelli tropicali.

Infatti questo loro protendersi nella corrente le rende un nuovo e miglior substrato per molti esseri marini, gli epibionti. Ed ecco che sopra le gorgonie vedrete pascolare di tutto se siete curiosi: echinodermi come le stelle gorgone (Astrospartus mediterraneus) o i gigli di mare (Antedon mediterranea), briozoi come le trine di mare (Reteporella grimaldii), anellidi, ovvero vermi, come la filograna (Filograna implexa), molluschi come alcuni nudibranchi (per esempio Marionia blainvillea o la minuscola Duvaucelia odhneri) o la ciprea delle gorgonie (Simnia spelta), perfino altri antozoi come l’alcionario parassita (Alcyonium coralloides) o il falso corallo nero (Savalia savaglia), ma anche pesci (ad esempio la murena nel video) e alghe varie.

Ci sono gorgonie maschi e gorgonie femmine?

Ebbene si, nella prima metà dell’estate a un certo punto i due sessi si sincronizzano: dai polipi dei maschi fuoriesce lo sperma che, se la corrente lo trasporta nella giusta direzione, raggiungere i polipi della femmina dove lo aspettano le uova, che vengono fecondate ed a loro volte rilasciate in corrente. In breve si trasformeranno in larve che vagheranno per un po’ (1-4 settimane) fino a depositarsi su un substrato che, se idoneo, le farà diventare nuove piccole gorgonie. Pensate che una gorgonia rossa può vivere fino a 25 anni, per raggiungere una dimensione massima di 1 metro.

La gorgonia rossa, pur essendo endemica del Mediterraneo, non ama il sole e il caldo: è sciafila, vuole cioè poca luce, e ama temperature stabili e fredde. Per questo le prime gorgonie generalmente appaiono intorno ai 30 metri di profondità (anche se in alcuni luoghi che conosciamo, per esempio a Marettimo, le primissime ci sono già sui 20) dove il termoclino incide poco, e le ultime si narra che si trovino verso i 130.

Purtroppo negli ultimi anni morie generalizzate sono state documentate sempre più frequentemente, certamente a causa del riscaldamento generalizzato delle acque e dell’inquinamento.

Le gorgonie rosse si trovano soltanto nel Mediterraneo occidentale e in Adriatico. Quindi in Spagna sì ma in Grecia no, per intenderci. Ma anche, e questa è veramente una stranezza, a Pantelleria sì ma a Lampedusa no.

 

Autore: Filippo Ioni
Revisione scientifica: Maurizio Costa
Autore foto: Filippo Ioni