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I nudibranchi di San Silvestro

Il mare si è finalmente calmato, ma è molto freddo e da riva non sembra molto invitante; i fiumi continuano a riversare acqua limacciosa e il colore del mare non ricorda una bella tonalità di blu ma una più cupa tonalità verde marrone.

Però ogni occasione lasciata e un’occasione mancata, quindi i ragazzi della Gian Neri con un grande entusiasmo decidono comunque di prendere il mare  e organizzano un’immersione proprio per l’ultimo giorno dell’anno.

Usciamo di buon ora da un porto deserto ed avvolto da una leggera nebbiolina, poco più in la in piazzale Fellini fremono gli ultimi preparativi per i festeggiamenti di capodanno, sfortunatamente giunti sul punto di immersione ci rendiamo conto  che la trasparenza dell’acqua è minima e c’è una fortissima corrente che rende tutto più impegnativo.  Predispongo gli ormeggi e poi agguantata la macchina fotografica avviso i compagni che inizio la discesa, troppa era la fatica necessaria a rimanere in attesa in superficie per la forte corrente.
Per un momento penso di rinunciare, ma il nostro mare non ci tradisce mai, infatti, superati I primi metri superficiali la corrente cessa rendendo l’immersione sicura e la visibilità discreta, tanto da poter fare anche delle foto.
Non mi allontano che di pochi metri in attesa degli altri compagni di immersione, quando attratto da una macchietta di colore sulla sabbia mi rendo conto di aver incontrato un nudibranco; mai avrei sperato tanto, come più volte riferito i nudibranchi sono il “Santo Graal” dei sub e mai avrei pensato di incontrarne uno in questa immersione. Cerco di muovermi delicatamente per non perdere di vista l’animaletto e comincio a fare degli scatti, dopo una decina di clik mi rendo conto che non ce n’è solo uno ma anzi sono tantissimi, o smesso di contarli a trenta esemplari; in ogni direzione in cui mi muovevo, ne incontravo: alcuni strisciavano solitari, altri erano intenti a gustare piccoli anemoni, altri erano avvinghiati in un contorto groviglio probabilmente per riprodursi.

A mano a mano che incontravo i miei compagni di immersione gli facevo notare i piccoli animaletti e tutti rimanevano sorpresi ed impressionati, siamo stati testimoni ad un vero e proprio raduno, fantasticando un po’ forse per festeggiare il capodanno.
I piccoli nudibranchi non sono molto comuni,  ma sono abbastanza sicuro che siano delle Spurille.  Anche se con questa è la seconda volta che ne incontro.

 

“Spurilla neapolitana”

Vive in Mediterraneo, Atlantico orientale dall’Inghilterra al Senegal, Mar dei caraibi, Atlantico occidentale fino alle coste del Brasile, Pacifico orientale lungo le coste della California.

Ha numerose appendici dorsali, arricciate verso l’interno e raggruppate in 6-7 ciuffi. Ha i rinofori lamellati. Ha una colorazione abbastanza uniforme generalmente castano chiaro, può assumere anche altre colorazioni che vanno dal rosa, al giallognolo, al verdino a seconda anche dell’alimentazione. Le appendici sono spesso marmorizzate di bianco opaco.
Vive generalmente in fondali rocciosi dai 3 ai 15 m circa di profondità. Lunghezza fino a 4-6 cm.

Sono voraci mangiatrici di attinie.

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