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Il corteggiamento del Granchio

Finalmente la prima notturna di stagione, per me, infatti a dire il vero alcuni Ragazzi della Gian Neri hanno aperto le danze già da un mese. La serata è splendida, l’aria è calda, i primi turisti passeggiano sul Lungomare e i ragazzi della Gian Neri, bombole in spalla, si accingono ad entrare in acqua rischiarati da una luna quasi piena.

La temperatura dell’acqua è migliorata e il pesce comincia a farsi vedere, muggini, saraghi, mormore, alcune seppie e tantissimi piccoli calamari. La visibilità buona, a tratti l’acqua era addirittura cristallina, e la torcia sciabolando nell’oscurità incrociava spesso i soliti, onnipresenti granchi (Liocarcinus vernali), tante coppiette abbracciate come dei veri innamorati. Fino a qui nulla di strano, ma ci cade l’occhio su una stranezza, tra le tante coppie un tris, la cosa è strana e la documento con diversi scatti.

Usciti dall’acqua la solita allegria, non vedo l’ora di condividere con gli altri l’incontro con la coppia emancipata di granchi, mostro dal visore della digitale le immagini e subito iniziano le battute che culminano nel citare la canzone di Renato Zero “Il triangolo no, non l’avevo considerato”.
A casa approfondisco la cosa e osservando meglio le foto al computer scopro che in realtà il terzo incomodo in realtà è il carapace vuoto del granchio dopo la muta; sfogliando i miei appunti di biologia riprendo il punto dove si parla dell’accoppiamento tra granchi e scopro che sono stato fortunato, infatti le tante coppiette osservate erano granchi in corteggiamento ed in attesa di accoppiarsi. Attesa che termina quando la femmina muta il carapace ed il maschio allora sarà in grado di poter fecondare le uova conservate nell’addome protetto dal telson.
Mi rendo conto quindi di essere stato indiscreto, il maschio può attendere dei giorni, e io l’ho disturbato proprio sul più bello, ma fortunato, non avevo mai documentato questo evento.

 

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