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Il granchio blu arriva in riviera

Squilla il cellulare: vedo con piacere che non è una telefonata di lavoro ma l’amico Attilio Rinaldi che mi invita ad andarlo a trovare al Centro Ricerche Marine di Cesenatico, ha una bella sorpresa da mostrarmi e ci diamo appuntamento sul tardi.

Il pomeriggio vola via veloce, Attilio mi aspetta e mi fa subito vedere la sorpresa, un callinectes sapidus o anche chiamato granchio blu.

Il granchio blu (Callinectes sapidus) è un crostaceo decapoda della famiglia dei Portunidi ha un carapace ampio, di forma ellittica, presenta due larghi spuntoni ai lati del corpo e margine anteriore seghettato. Le chele sono bluastre provviste di spine bianche chiazzate di rosso, le altre appendici grigie dal lato dorsale, blu dal lato lateroventrale. Le dimensioni di questo granchio possono raggiungere una larghezza fino a 20 centimetri e una lunghezza fino a 9 centimetri (nelle femmine fino a 7,5 cm).

Mi spiega che è una specie tipica delle coste atlantiche americane settentrionali, dove è oggetto sia di pesca che di allevamento. Le prime segnalazioni in Italia si hanno nell’alto Adriatico, la prima a Marina di Grado nel 1949, poi una segnalazione nel 2004 e nel 2007 a Goro, ma quest’anno le segnalazioni si sono fatte molto più frequenti una decina tutte concentrate nella sacca di Goro.

Però l’esemplare che stiamo osservando è stato pescato qui da noi allargando quindi l’area di probabile espansione.

L’amico non può occuparsene e quindi mi consegna il  crostaceo e torno a Rimini, sotto una leggera nevicata, pensando alla sfida che si prospetta ai Ragazzi della Gian Neri. Per prima cosa arrivato alla sede, allestisco una grossa vasca e metto a riposo il nuovo amico, poi iniziano le telefonate: dobbiamo cercare di accudire il granchio blu fino a quando sarà possibile liberarlo in mare.

Si organizzano i turni per cambiare l’acqua e si programma l’uscita per domenica mattina, lo libereremo e nell’occasione proveremo a fotografarlo. Tutti i ragazzi sono entusiasti e meravigliati di cosa il nostro mare continua a proporci e per ore rimaniamo ad osservarlo.

Il meteo però ci è avverso, il mare è impraticabile, agitato e torbidissimo per la grande fiumana, l’uscita è da rimandare.

Passa bene il lunedì, martedì proviamo a nutrirlo, mercoledì,  ma giovedì la decisione, non possiamo più aspettare, lo sistemiamo temporaneamente in un acquario per un paio di foto, poi sotto un’incessante pioggia corriamo in cima alla palata per liberarlo. Dalle indicazioni degli esperti dovrebbe essere un granchio molto robusto e capace di sopportare diversi sbalzi climatici e di salinità quindi siamo ottimisti si riprenderà senz’altro. I ragazzi della Gian Neri quindi salutano l’amico con un arrivederci a spasso sui fondali.

 

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