Sub Rimini Gian NeriSub Rimini Gian Neri

La Castagnola un rondone tra gli scogli

Se si domanda ad un sub esperto quale pesce è quasi costantemente presente durante le immersioni in mediterraneo la risposta che otterremo sarà senza dubbio la Castagnola “Cromis Cromis”.   Pesce tanto conosciuto trai subacquei quanto sconosciuto tra i cuochi che lo evitano a causa delle carni assai scadenti.

Per i subacquei la Castagnola è un po’ come il rondone, ve ne sono talmente tanti che dopo poco la si ignora. E’ comunissima fra le scogliere a limitata profondità dove forma stuoli composti di numerosi individui.

Come i rondoni le castagnole volteggiano costantemente nell’azzurro che ci sovrasta, rarissimamente li si vede tra gli scogli durante il giorno, sempre impegnate a nuotare in acqua libera alla ricerca del cibo. Il pennuto caccia a bocca aperta piccoli insetti, il pinnuto è sempre alla costante ricerca di piccoli crostacei planctonici.

Da piccini hanno un colore blu elettrico, ma da adulti sono neri corvino come i rondoni. Il corpo è ovale e compresso, con capo appuntito, bocca obliqua e carnosa, pinna caudale fortemente incisa come una V a coda di rondine.

Solo col calare della sera, come le nuvole di rondoni, i piccoli pescetti si rintanano negli anfratti della roccia per dormire un po’.

Pesce tanto comune, che quando ci si immerge qui a Rimini si nota subito la sua assenza, onnipresente un po’ dappertutto in mediterraneo qui nel nostro mare è una rarità.

Infatti benchè viva e si nutra lontano dal fondo, ha bisogno di un fondale roccioso per ripararsi la notte e per depositare le uova durante il periodo estivo.

Con il passare del tempo però presso i vivai sommersi si è insediata una colonia di castagnole, avvistata tre o quattro anni orsono, ora conta una popolazione di individui abbastanza folta.

La scorsa domenica i Ragazzi della Gian Neri hanno avuto modo di incontrare un banco abbastanza numeroso e per un momento l’Adriatico è parso il mar di Sardegna.

Un’altra prova che nel nostro bellissimo mare basta poco, alcuni parallelepipedi di cemento, per attirare vita.  Speriamo che, prima o poi, si investa per costruire barriere artificiali come in altri luoghi, perché il nostro bellissimo mare non è secondo a nessuno.  

 

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  Filippo Ioni