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La mazzancolla d’autunno

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Le giornate si accorciano e le temperature scendono, ma i Ragazzi della Gian Neri non si scoraggiano, queste ultime immersioni notturne riservano ancora molte sorprese. La vita sottomarina non si è ancora completamente ritirata per il letargo, sulla sabbia seppioline, soglioline e mazzancolle. In particolare le mazzancolle ci stupiscono, per tutto quest’anno è stato raro incontrarle rispetto agli anni passati e ora le incontriamo pronte a migrare in cerca di acque più miti.

La mazzancolla è un crostaceo decapode, cioè con dieci zampe, della famiglia dei Peneidi. A differenza del gambero, con cui molto spesso viene confusa, ha un colore grigio-marrone, con sfumature giallo-violacee ed il corpo più compresso lateralmente. La mazzancolla rispetto al gambero è più grossa: in media è lunga 12 cm, però può raggiungere in alcuni casi anche i 25 cm; in più, la mazzancolla ha due antenne filiformi più lunghe. Ha un rostro piuttosto sviluppato, fornito di una decina di denti superiori ed uno solo inferiore; nella parte posteriore della corazza, costituita da sei segmenti, ha una coda a ventaglio.

E’ di abitudini notturne, di giorno vive sepolta nei fondi costieri, in acque salmastre e in zone prossime alle foci dei fiumi con fondale detritico. Si nutre di piccoli organismi e svolge anche l’importante funzione di “spazzino” cibandosi di animali in decomposizione.
Ancora una volta la notte ci offre l’opportunità di osservare da vicino un animale marino nel suo ambiente naturale. Però occorre prestare molta attenzione per individuare il soggetto, poiché, se non abbiamo la fortuna di trovarlo a spasso per il fondale, risulta molto difficile scorgere gli occhi che fuoriescono dalla sabbia. E una volta individuato, attenzione a non distrarsi, le tecniche di fuga che utilizza possono essere di tre tipi: la veloce corsa sul fondo, il tipico nuoto a scatti all’indietro usato dai gamberi, e l’infossamento veloce.

Di Filippo Ioni

Articolo 2015_11_03_la_voce