Quando il tuo sport preferito ha a che fare con la natura ed il tempo meteorologico occorre cogliere l’attimo, cercando di non farsi mai sfuggire le occasioni. I Ragazzi della Gian Neri, consapevoli del motto, non potevano farsi sfuggire l’ultima immersione prima dell’arrivo di una serie di mareggiate con cui l’inverno promette di far capolino.

Piove, ma pazienza il mare è calmo e quindi si parte ugualmente. La navigazione è agevole come l’ormeggio, arrivati troviamo la solita corrente in superficie che però, contrariamente alle ultime volte, si fa sentire anche sul fondo. Acqua molto trasparente, un ottimo momento per perlustrare fondali poco battuti.

Le temperature sono scese, di pesce c’è n’è pochino, ma sorprendiamo ancora il polpo Pietro: era un po’ che non si faceva vedere, forse perche infastidito dai tanti sub. L’ottima visibilità però ci permette di allungare lo sguardo  e poco più in là un branco di corvine un paio abbastanza grosse. Non sono rare, ma di solito rimangono abbastanza lontane dai subacquei, ma oggi la buona visibilità ci permette di osservare un branco nel suo insieme. Probabilmente sono in cerca del letargo invernale e furtive si aggirano per cacciare gli iltimi bocconi prima del grande gelo.

La corvina (Sciaena umbra) è un pesce robusto, corpulento e nello stesso tempo sinuoso e delicato. Il corpo è alto e compresso, il profilo è curvo, il muso arrotondato, le mascelle sono grandi e si estendono sino al margine posteriore dell’occhio. Le scaglie sono evidenti e ruvide. Le pinne dorsali sono due, ma distinte e unite solo da una sottile membrana. La pinna anale è breve, caratterizzata dalla seconda spina grossa e appuntita. Il colore ha riflessi bronzei, iridati e metallici. Il dorso e i fianchi sono prevalentemente bruni con i riflessi dorati; il ventre è più chiaro e sfuma dal bianco all’argento. Le pinne sono scure, bronzee anch’esse, ma le spine delle pinne pelviche e della pinna anale sono addirittura candide e sott’acqua ben visibili pure nelle tane più scure. Può arrivare a una lunghezza di quaranta centimetri e a quattro chilogrammi di peso, benché certe volte possa raggiungere dimensioni superiori, dai sessanta centimetri di lunghezza e tra i cinque e i sei chili di peso.

di Filippo Ioni

Articolo:2015_12_01_la_voce