Finalmente un fine settimana meteorologicamente favorevole, tanto freddo, ma mare calmo e un timido sole che incoraggia i Ragazzi della Gian Neri a uscire in mare per verificare lo stato dei nostri fondali.
Una mattinata fantastica, di quelle che ti avvicinano alla natura, soli in mare a godere dell’arietta pura di tramontana. Peccato il colore dell’acqua che è assolutamente poco invitante, verde e molto cupa. Il bollettino della Dafne non si smentisce, le tante fiumane hanno ridotto la salinità e apportato molta clorofilla che riduce la trasparenza.
Superato il primo impatto con un freddo da togliere il fiato, ci immergiamo, scendendo e le cose migliorano, la stratificazione della colonna d’acqua determina un innalzamento della temperatura e miglioramento della trasparenza a mano a mano che la profondità aumenta. Gli strumenti indicano nove dieci gradi centigradi, ma il fondale si presenta ancora abbastanza popolato di pesce, soprattutto cefali e orate.
Noto però sorpreso che, qua e la, cominciano a fiorire le bocce di rosa, segnale inequivocabile che è arrivato il freddo, arrivo che è decisamente in anticipo rispetto all’anno passato quando in questo periodo l’acqua segnava ancora 13 gradi.
Rimaniamo alcuni minuti ad osservare il candore di quel piccolo essere, come la stella alpina allieta la vista dello scalatore la tubolaria rosa, o più gentilmente chiamata bocca di rosa, allieta i subacquei temerari durante le immersioni invernali.
Tanti ciuffetti fioriti colonizzano soprattutto vecchie cime, però al contrario della stella alpina la tubolaria crocea non è un vegetale, ma fa parte del regno animale, è un cnidario come le meduse, gli anemoni, le attinie.
Come tutti I cnidari ha tentacoli urticanti con cui catture piccolissime particelle di cibo, quelle particelle che la Dafne ha rilevato in tanta abbondanza in questo periodo.
Torniamo in porto soddisfatti di aver monitorato una sostanziale integrità dei fondali, e come al solito testimoni del fatto che sotto quello strato d’acqua, alcune volte cupo e torbido c’è un mondo ricco di vita.
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