Sempre più spesso le segnalazioni di presenza anomala di meduse si aumentano in estate, fenomeno conosciuto e studiato in tutto il mondo. Sicuramente allarmismi inutili perché le meduse segnalate non sono urticanti, o al massimo hanno nematocisti appena percettibili per la spessa pelle dell’uomo.
Le meduse sono animali fantastici con un ciclo vitale estremamente complesso che generalmente prevede due fasi di vita profondamente diverse. La fase “non natante” a forma di polipo ancorato al substrato. Ogni singolo polipo della colonia, generalmente in base a numerosi fattori fisiologici e ambientali è in grado di generare la fase planctonica, la forma più conosciuta, quella con ombrello e tentacoli.
Qui sulle coste romagnole possiamo incontrare: in primavera le meduse quadrifoglio (Aurelia aurita) e le meduse brune (Chrysaora hysoscella). In estate le meduse cassiopea (Cotylorhiza tuberculata). Nel basso fondale, nelle acque tranquille dietro la scogliera, le cubomeduse del tipo (Carybdea marsupialis).
E poi il perticolarissimo e bellissimo Polmone di Mare (Rhizostoma pulmo). Una specie pelagica diffusa nell’oceano Atlantico orientale e in tutto il Mar Mediterraneo. Lungo la costa adriatica è molto comune al nord, meno sulle coste romagnole, ma quest’anno come per il passato è molto facile avvistarla.
Deve il proprio nome specifico alle ritmiche contrazioni dell’ombrella che richiamano alla memoria l’atto respiratorio (pulmo = polmone). Presenta un cappello di forma semisferica opalescente ma tendente al trasparente, con i bordi sfrangiati blu-viola. Sotto al cappello il corpo è chiamato manubrio ed è composto da 8 prolungamenti di tessuto bianco-trasparente arricciato e grumoso, dai quali partono 8 tentacoli allungati, sfrangiati e semitrasparenti. Gli esemplari giovani tendono ad avere una colorazione più trasparente, gli adulti molto più opalescente. Le dimensioni sono degne di nota: potendo raggiungere i 50–60 cm di diametro e i 10 kg di peso, rappresenta la più grande medusa del Mediterraneo.
Fra i tentacoli è possibile scorgere spesso piccoli pesciolini che trovano protezione e la sicurezza di un riferimento pelagico (“casa galleggiante”).
Le cellule urticanti dei polmoni di mare non sono irritanti per l’uomo, poichè troppo blandi. Solo su soggetti particolarmente sensibili, il contatto può provocare irritazioni che scompaiono comunque spontaneamente in breve tempo.
Filippo Ioni
Articolo 2016_08_08_corriere