Si è concluso sabato 3 luglio 2021, con l’ultima immersione di ricerca e recupero dell’idrofono posto al largo di Rimini nei pressi della piattaforma Azalea B, la parte del progetto di monitoraggio scientifico ed ambientale “Interreg Soundscape” concernente la registrazione e catalogazione dei suoni sottomarini al largo di Rimini. La Sub Rimini Gian Neri, con i vari equipaggi del GIS che si sono susseguiti a partire dal 29 febbraio 2020, ha collaborato con costanza e professionalità nei confronti di Fondazione Cetacea Onlus – partner locale del progetto – con ben 15 uscite, nei delicati interventi di posa e recupero dell’idrofono sul fondo del mare, a circa venti metri di profondità.
Gli interventi non sono stati per nulla semplici: Nel 2020 abbiamo effettuato le prime pose, proprio al culmine della pandemia Covid-19 e conseguente lockdown, con tutte le accortezze del caso, in merito alla sicurezza degli operatori..
<<Inizialmente abbiamo posizionato dei pesanti corpi morti per poter fissare lo strumento al fondale – a modo che non si insabbiasse – con l’aggiunta di un segnale in superficie. Dopo due mesi di prime registrazioni ci siamo accorti che il segnale era sparito ed abbiamo temuto il peggio.. Successivamente e fino ai giorni d’oggi, ogni intervento di posa e recupero dell’idrofono ha comportato una ricerca di superficie del punto GPS ed un’immersione di ricerca sul fondale ad individuare la struttura di ancoraggio. Sappiamo bene che, nel nostro mare, cercare due corpi morti in un fondale piatto e fangoso (e con scarsa visibilità) è come cercare un ago nel pagliaio!>>
Questa attività del progetto Interreg Soundscape, coordinata in Italia dal CNR ISMAR di Venezia, ha riguardato l’intero areale dell’Alto Mar Adriatico, con 4 partner croati (Institute of Oceanography and Fisheries, Blue World of Marine Research and Conservation, Ministry of Economy and Sustainable Development, Teaching Institute of Public Health Primorje- Gorski Kotar County) e i 4 partner italiani (Consiglio Nazionale delle Ricerche, Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente del Friuli Venezia Giulia, Fondazione Cetacea Onlus, Regione Marche).
Ma cosa ha comportato effettivamente il progetto Soundscape?
<<Indubbiamente attraverso otto idrofoni (4 sulle coste croate e 4 rispettivamente a Trieste, Venezia, Rimini ed Ancona) e uno in acque internazionali– dal 29 febbraio 2020 al 3 luglio 2021 sono stati registrati una ingente mole di dati sonori, su diverse frequenze, che hanno compreso sia i suoni naturali dell’ambiente sia quelli artificiali ed antropici (passaggio di navi mercantili, unità da pesca, da diporto, attività offshore).>>
Questi dati, una volta processati, hanno permesso e permetteranno in futuro di valutare la correlazione fra determinati comportamenti (anche anomali) della fauna marina, in primo luogo tartarughe e cetacei, a seguito dell’esposizione al rumore ambientale prodotto dalle attività umane. Un buon punto di partenza per azioni e misure di mitigazione dei danni da inquinamento acustico sottomarino, da sottoporre ai decisori a livello europeo.