Sub Rimini Gian NeriSub Rimini Gian Neri

Un piccolo gamberetto in riva al Mar

Si dice che l’inverno è finito, ma una decisa entrata della primavera non si è ancora vista. Comunque sia, i ragazzi della Gian Neri contano sempre le ore, nell’attesa del fine settimana, per poter uscire in mare e quando arriva il momento difficilmente rinunciano, anche se le condizioni non sono perfette. L’ultima volta, ci siamo ritrovati con un teso vento di libeccio e un mare lungo che stimolava il mal di mare, ma l’impressione che alle scogliere la visibilità sia migliorata ci ha fatto partire fiduciosi.

Sfortunatamente una volta in acqua troviamo una sospensione non indifferente e dobbiamo ripiegare all’interno delle scogliere dove l’onda non riesce a penetrare e ad intorbidire; la temperatura dell’acqua è in aumento, tanti lumachini e piccoli ghiozzetti, ma l’attenzione viene attratta da un piccolo gamberetto. Sembra particolare e abbastanza disponibile a farsi ritrarre, sicuro del suo mimetismo si infossa e solo quando ci avviciniamo e lo sfioriamo con la macchina fotografica schizzava via mezzo metro più in la.
Arrivati in porto osserviamo le foto, nessuno lo riconosce, a casa sui libri lo identifichiamo come gamberetto grigio “crangon crangon”, ma decidiamo comunque di chiedere un conforto all’amico Attilio Rinaldi (Presidente della Fondazione Ricerche Marine).  Ed il responso sarà: “Direi che trattasi di Philocheras trispinosus, un parente stretto ma più piccolo e con una dominante chiara rispetto al Crangon crangon”.

Philocheras trispinosus” come il Crangon è un gambero della famiglia dei Crangonidi, di piccola taglia, lungo fino a 3 cm. Possiede un rostro con apice rotondo, sul dorso una grande spina centrale e due grandi laterali. Il colore è abbastanza variabile e screziato tra il giallo ed il marrone.

Specie tipica di ambienti sabbioso-fangosi spogli, vive prevalentemente in acque marine costiere, ma non disdegna, soprattutto durante la fase giovanile, anche ambienti salmastri.

Soddisfatti i Ragazzi della Gian neri continuano a testimoniare che anche con acqua torbida e mare non troppo calmo, ma con un po’ di pazienza, la ricchezza del nostro mare non delude mai.

 

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