L’inverno si fa pungente e l’acqua del mare ha raggiunto i minimi di stagione, anzi in alcuni casi, complici gli apporti fluviali, temperature più basse.
Scendere in acqua con queste premesse certamente non é invitante, ma la curiosità e la voglia di studiare i nostri fondali in queste condizioni, è troppo forte. Infatti è proprio in queste condizioni che si fanno le scoperte o gli incontri più curiosi e poco studiati.
Il mare purtroppo è agitato, senza scoraggiarci ripieghiamo per i canali della Baiona a Ravenna, qui troviamo un’acqua particolarmente limpida e una temperatura eccezionalmente bassa, gli strumenti segnano un po’ sopra ai sei gradi.
Sul fondo notiamo pochi crostacei rispetto al solito, ma tanti anemoni di ogni tipo: il fango misto sabbia ci appare come un giardino fiorito. Per la prima mezzora di immersione nulla, poi d’un tratto notiamo una macchia gialla strisciare tra i gusci di ostrica e di cozza; l’osservo meglio e capisco immediatamente cos’è, quest’estate in Sardegna ne ho fotografate diverse, é una Berthella aurantiaca. Abbondiamo con gli scatti fino al punto comunque di dover risalire per il freddo che ci intorbidiva le mani.
A casa, incuriosito dal fatto di aver incontrato in pieno inverno un Naspideo che in Sardegna osservo in piena estate, scopro sul libro del Prof. Attilio Rinaldi che quella appena fotografata è una bertellina.
Per essere precisi una Berthellina edwardsi: corporatura globosa con rinofori brevi di forma subcilindrica, possiede una piccola conchiglia interna, in posizione frontale, compreso tra i due tentacoli orali, è presente un velo che sporge dal mantello. Si nutre di spugne. La specie del genere bertellina, ha il corpo decisamente più piccolo della cugina bertella Arancio, dalla quale differiscono per la grandezza della conchiglia interna rapportata all’intero corpo, all’osservatore subacqueo diventa quindi difficile una precisa identificazione basandosi soltanto sulla mole del corpo.
Ancora una volta la costanza dei Ragazzi della Gian Neri è stata premiata e chissà cos’altro il nostro mare ci riserverà in futuro.
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