Per i ragazzi della Gian Neri deve essere proprio l’anno giusto per l’avvistamento dei nudibranchi poiché dopo le Cratene del Paguro, lo splendido Janolus lampadina dell’altra settimana ora e stato il momento dell’avvistamento di giovani flabelline. Gli scogli sono disseminati di aovature, segno evidente del risveglio stagionale. Attirato da una forma insolita di deposizione di uova mi sono concentrato a cercare di individuare il nudibranco responsabile e proprio quando mi credevo sconfitto mi cade l’occhio su una piccola macchia rossa tra gli idroidi che ricoprivano una cozza. Ripulisco l’area dai ramoscelli di idroidi ed ecco spuntare una piccola flabellina. Alcune foto poi mi accorgo che sono ben tre, non più grandi di un mezzo centimetro l’una. Nudibranco non rarissimo, ma comunque abbastanza difficile da osservare in alto Adriatico, se non altro per le piccole dimensioni.
Sicuramente sono flabelline, il colore rosso violetto è caratteristico, ma osservate meglio le immagini le identifichiamo come flabelline rosse, nome scientifico “Flabelline Ischitane”
Ordine: Nudibranchi Phylum: Molluschi Classe: Gastropodi Sottoclasse: Opistobranchi Famiglia: Flabellinidi
Vive su substrati rocciosi ricchi di alghe e idroidi da 5 a 50 metri di profondità. E’ lunga massimo 3/4 cm.
Corpo di colore rosso acceso o viola, con cerata rossi o arancio, talvolta tendenti al viola, con la parte terminale talvolta tendente al giallo, bianca sulla punta. Rinofori dello stesso colore del corpo. Fino a 3 centimetri.
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