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“Big Snow”. L’ennesima emergenza meteo mette a dura prova i Volontari del GIS.

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Big Snow

Il ciclone depressionario Big Snow si è abbattuto sull’Italia con la classica potenza delle tempeste nordiche. Mentre la maggior parte della Pianura Padana ha visto imbiancare le proprie campagne, con disagi alla circolazione ed un po’ di freddo (che a febbraio ci sta anche), tutta la costa adriatica è stata investita da fortissimi venti di bora, arrivati fino a 100 Km/h nella notte fra il 5 ed il 6 febbraio 2015 ed a ben 100 mm di pioggia nel giro di poche ore e, per sfortuna, in piena notte..

 

In mare si sono registrate onde alte fino a quattro metri, che hanno devastato gli stabilimenti balneari della nostra provincia, da Cattolica a Bellaria Igea Marina, con diverse ingressioni marine d’acqua salata, sopraggiunte spesso fin sulla strada litoranea. Una modesta alta marea accentuata dal forte vento, ha invece impedito il normale defluire delle acque di diversi fiumi e torrenti, ingrossate dalle forti precipitazioni, provocando diverse esondazioni, soprattutto sul Fiume Uso a Santarcangelo di Romagna e sul Torrente Ventena, a San Giovanni in Marignano. Sul territorio comunale Riminese invece, grossi problemi a Rimini Nord, a San Giuliano Mare, a Gaiofana, a Vergiano ed a San Martino dei Mulini, con allagamenti di scantinati, abitazioni ed attività al pian terreno, sottopassi ed interruzioni stradali.

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Nonostante non fossimo in regolare turnazione, la nostra squadra GIS deputata agli interventi in ambito di rischio idraulico ed idrogeologico, il giorno venerdì 6 febbraio è stata inviata nel territorio litoraneo di Bellaria, su un’ampia area ricettiva completamente allagata dalla forza prorompente delle onde marine.

 

 

 

 

 

 

IMG-20150206-WA0018_2Appena arrivati sul luogo, non potevamo credere di quanta forza devastante possa essere capace il mare. Un vero e proprio tsunami. Stimiamo di avere evacuato circa due milioni di litri di acqua, grazie ad un’idrovora da 4800 l/min ed una motopompa nuova di zecca da 2500 l/min. Per scolare l’acqua pompata, temporaneamente stoccata in un ampio bacino, si è reso necessario lo scavo (a mano) di un canale fino al mare ed un secondo fino alla fognatura pubblica di una strada adiacente.. Nelle giornate successive di sabato e domenica, gli interventi residui sono proseguiti con altri nostri volontari, come sempre organizzati dal Coordinamento delle Associazioni di Volontariato per la Protezione Civile di Rimini.

Resta un unico interrogativo. Quante altre volte dovremo assistere a scene del genere?

Da dicembre ad oggi siamo già intervenuti tre volte..

Un particolare e sentito GRAZIE a tutti i nostri Volontari che con sacrificio e fatica si sono prodigati ancora una volta nell’emergenza.

 

Michele Stabellini