Ci siamo di nuovo..

 

Domenica 19 gennaio 2014, a seguito delle forti piogge avvenute sulle colline e prime montagne dell’Appennino Tosco Emiliano a ridosso della Provincia di Modena, l’argine del Fiume Secchia ha rotto a pochi kilometri dall’abitato di Bastiglia, inondando tutte le campagne circostanti e purtroppo gli abitati posti nelle zone meno elevate di Bastiglia e Bomporto per un’area estesa ben 10.000 ettari.

 

Nonostante le difficoltà ad operare a causa della piena in corso, AIPO (l’Agenzia interregionale per il bacino idrografico del Fiume Po, ndr), nell’arco di 48 ore, ha terminato nelle prime ore di martedì 21 gennaio, l’intervento di chiusura della breccia ed ha provveduto all’impermeabilizzazione dal tratto interessato. Per coadiuvare l’attività di AIPO è intervenuto – attraverso la Direzione regionale dei Vigili del fuoco Emilia-Romagna – il gruppo speciale “Movimento Terra” di Roma, specializzato in operazioni di estrema criticità.

 

Gli interventi di soccorso sono immediatamente partiti, poiché l’acqua, soprattutto nei centri abitati ha raggiunto anche i due metri di altezza rispetto la quota stradale, inondando cantine ed appartamenti ai piani terreni e rialzati. Per fortuna l’inondazione ha trovato sfogo nella campagna circostante, per cui non è stata repentina, nel senso che non è arrivata alle case con estrema violenza, fenomeno che sarebbe sicuramente connessoad un territorio collinare o montano. I mezzi anfibi dei VV.F., della Polizia di Stato e dell’Esercito sono stati impiegati per ore, sino a mercoledì 22 gennaio, nell’estrarre dai piani più alti delle case, le persone in difficoltà, successivamente assistite in appositi centri di accoglienza.

 

L’Agenzia Regionale di Protezione Civile ha subito allertato i vari Coordinamenti Provinciali dell’Emilia Romagna e delle regioni limitrofe, costituendo tre punti di Comando (Marzaglia, Bastiglia e Bomporto) ed assegnando tantissimi Volontari ai medesimi.

 

Da mercoledì 22, sono presenti nel sito di Bastiglia i nostri Volontari del Coordinamento di Rimini, organizzati con otto squadre ed altrettanti mezzi dotati di pompe idrovore. Ogni giorno sono state impiegate almeno trentacinque persone.

 

Il nostro Gruppo Intervento Sommozzatori – da qualche anno specializzato anche nelle procedure da effettuare in caso di catastrofi di tipo idraulico/ idro geologico, è intervenuto con diversi Volontari e con i colleghi delle altre Associazioni sin dai primi giorni della settimana, allertato inizialmente per il soccorso alle persone si è poi dedicato all’estrazione dell’acqua dai campi, da strade ed abitazioni, per poi passare alle attività più “manuali” di sgombero dei piani terreni e scantinati dai fanghi, dai mobili, dai mezzi e dalle varie suppellettili.

 

La popolazione emiliana, già colpita meno di due anni fa dal devastante terremoto ha reagito anche a questo evento a testa alta, anche se lo shock iniziale nasconderà sicuramente la futura constatazione di danni e perdite economiche ingenti.

 

Noi ci siamo, e cercheremo di esserci, nel nostro piccolo, a dare una mano..

 

 

Michele Stabellini

 

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