Protezione Civile Sub Rimini Gian NeriProtezione Civile Sub Rimini Gian Neri

Esercitazione Reno 2010

Mai come negli ultimi tempi sono tornati in auge i rischi derivati dalla dispersione nell’ambiente degli idrocarburi fossili e loro derivati. La recente triste vicenda del riversamento nel fiume Lambro e l’attualissima tragedia che si sta consumando nel golfo del Messico ha spinto la Regione Emilia Romagna – Agenzia di Protezione Civile ad organizzare un’esperienza formativa nell’ambito della ben più ampia Esercitazione Reno 2010, incentrata sul rischio idraulico in generale.

 

E’ così che venerdì 18 giugno, dalle prime ore del giorno, sino al tardo pomeriggio, su un tratto del Fiume Reno in Comune di Alfonsine (RA), si è simulato un evento del tutto simile a quello accaduto a valle dell’ex raffineria di Villasanta. Lo scenario prevedeva difatti lo sversamento accidentale di idrocarburi in un tratto del corso d’acqua, mobilitando i funzionari dell’Agenzia, circa quaranta volontari di protezione civile, tecnici, Vigili del Fuoco e militari del Genio Pontieri. Presente anche una delegazione di osservatori dal Disaster Management Center dello Sri Lanka. 

 

I volontari hanno dapprima varato in acqua un pontone galleggiante in alluminio tipo Stem per l’assistenza, per poi posizionare le nuove barriere galleggianti in PVC a completo sbarramento del Fiume. Successivamente è stato posizionato uno skimmer aron SK4 (disoleatore a tamburi) messo in funzione da un compressore d’aria posizionato sull’argine. Tre squadre di sommozzatori volontari erano pronte ad intervenire in caso di necessità.

 

I nostri volontari Amos Cardinali, Loris Santoni, Massimo Gnudi, Michele Stabellini e Paolo Monti si sono occupati del montaggio e del posizionamento della barriera per poi verificare con mano il funzionamento dello skimmer, che può recuperare fino a 20 mc/h di greggio dall’acqua.

 

Riteniamo questa esperienza molto formativa ed interessante, anche relativamente al fatto che il nostro mare è anch’esso interessato ad un cospicuo traffico di petroliere, che approdano a Trieste percorrendo tutto l’Adriatico.. Non possiamo quindi ritenerci esenti da questi rischi.

 

Michele Stabellini