Anche per l’anno 2018 il Coordinamento di Rimini ha riproposto un’articolata attività addestrativa di due giorni nel territorio di Fanano (MO). Tale attività è stata utile anche per rinforzare i già consolidati rapporti di amicizia e di collaborazione con la locale caserma dei Vigili Del Fuoco e loro Volontari.
Al di là del gemellaggio che ormai si ripete da diversi anni, l’obiettivo che ci siamo preposti e che abbiamo realizzato è stato di svolgere campagne di addestramento su scenari non sempre ben noti ai volontari, dove possono esserci situazioni di rischio sulle quali agire in tutta sicurezza.
Si è verificata la presenza di circa 120 partecipanti che si sono suddivisi in quattro macro ambiti di scenario: Cucina d’emergenza, Logistica (formazione campo tendato), Ricerca persone e Rischio Idraulico Idrogeologico.
Tutti gli scenari hanno posto l’accento sul corretto approccio agli strumenti di lavoro, alla sicurezza del personale impiegato ed all’utilizzo tassativo dei DPI, manovre di auto protezione ed assicurazione di attrezzature e persone su pendii impervi, uso corretto dei nodi e delle corde, primo soccorso e cucina di emergenza.
Per utilizzare al meglio il tempo a disposizione sul campo di addestramento, tutte le attività pratiche si sono svolte direttamente a Fanano durante le due giornate indicate, mentre per ognuna delle quattro categorie di ambito si sono organizzate n. 6 serate teoriche presso la sede dello scrivente Coordinamento per un totale di 18 ore, da parte di docenti esperti.
In particolare modo, la nostra Associazione si è giustamente occupata di “acqua”, nell’articolato macro scenario del rischio idraulico/ idrogeologico, nell’affrontare le problematiche connesse all’utilizzo delle macchine idrauliche (pompe ed idrovore) con sollevamenti in quota, uso e manutenzione e nell’organizzare una vera e propria ricerca subacquea nel Torrente Leo.
Proprio in questo scenario ci siamo distinti con sei sommozzatori, che indossata la muta stagna si sono calati nelle gelide acque del torrente, alla ricerca di un target nascosto. Lo scenario è stato molto interessante ed ha generato tante curiosità fra i <<non addetti ai lavori>>.
Tuttavia, abbiamo certamente insegnato ai Volontari di altre realtà, come si comunica e si collabora durante la ricerca subacquea in ambienti impervi (acque interne e fluviali) ed altresì abbiamo imparato la giusta maniera di immergerci in un ambiente al quale siamo poco abituati.
Non a caso sono state allestite protezioni personali, con corde fisse, soste e manovre proprie del soccorso alpino speleologico e fluviale, per mettere in sicurezza operatori subacquei ed assistenti impiegati in campo.