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Ma di chi sono queste uova?

Oramai le attrezzature sono tutte pronte e i bagagli fatti: tra pochi giorni sguazzeremo nelle acque profonde dell’Argentario.

In previsione dell’imminente gita sociale un articolo su un’altra curiosità su un soggetto non troppo banale, ma abbastanza facile da incontrare nelle immersioni toscane.

Se devo pensare, come fotografo subacqueo, a una cosa che non trovo qui in alto Adriatico: questa è senza dubbio la gorgonia. Un soggetto incredibile, quel rosso che si accende allo scintillare dei flash in contrasto con il blu intenso fanno del coralligeno una delle bellezze inimitabili del mediterraneo. Ed osservando il mondo che ruota attorno alle gorgonie, abbastanza spesso ci si imbatte in uno strano astuccio bianco attaccato ai rami da alcuni filamenti.

Abbastanza intuitivamente si capisce che sono delle uova.  Ma di chi sono?

Le uova che vediamo spesso ancorate alle gorgonie sono quasi sicuramente uova squalo, in particolare del gattuccio maggiore, o gattopardo.

Esistono infatti due specie di gattucci: il gattuccio minore e quello maggiore, ma il primo (che è piccoletto come dice il nome: non arriva al metro di lunghezza) depone le uova oltre i 200 metri di profondità!

Come riconoscerle allora? La dimensione è determinante: le uova di gattuccio sono molto più piccole di quelle del gattopardo: 4-5cm (più o meno la lunghezza di un mignolo), mentre quelle del gattopardo son grandi 10-15cm, quasi come una mano.

Il gattuccio maggiore o gattopardo (Scyliorhinus stellaris) è una specie di squalo tipica dell’Atlantico e del Mediterraneo. Vive di solito fra le rocce fra i 20 e i 60 metri di profondità lungo le coste italiane, ma le popolazioni sono molto frammentate. Può raggiungere il metro e mezzo di lunghezza e ha una livrea marezzata di grandi macchie scure.

Si distingue dal gattuccio minore (Scyliorhinus canicula) per le dimensioni decisamente maggiori: mentre il piccolo sfiora al massimo gli 80 cm di lunghezza, il gattopardo può arrivare a un metro e mezzo.

Il gattuccio maggiore generalmente passa la giornata in piccoli anfratti nella roccia, per avventurarsi di notte in cerca di cibo: pesci, altri piccoli squali, crostacei, polpi e seppie. Dopo la fecondazione che, come per tutti gli squali è interna, la femmina depone grandi uova (10-13 cm di lunghezza) e le assicura grazie a lunghi filamenti a gorgonie, spugne o qualunque altro oggetto in posizione sollevata dal fondo e battuta dalla corrente. I piccoli crescono nell’uovo nutrendosi del tuorlo e nascono dopo circa nove mesi a 10-15cm di lunghezza.

Conosciamo poco della biologia del gattuccio maggiore, ma le sue caratteristiche: di iniziare a riprodursi molto avanti con gli anni e di generare pochi piccoli, lo rendono molto vulnerabile.

Allora freniamo la nostra voglia di liberare la gorgonia da quel fardello, perché quell’uovo è molto prezioso. Limitiamoci ad osservarlo e se siamo fortunati e l’embrione è avanti possiamo notare il piccolo squalo che si dimena all’interno. Ultima raccomandazione le nostre torce sono molto potenti, non esponiamo l’uovo a lunghe illuminazioni.

 

Autore: Filippo Ioni
Autore della foto: Ioni Filippo