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Un Cavalluccio fa primavera

Cavalluccio CelliFoto di Matteo Celli

A breve l’inverno dovrebbe finire, e speriamo arrivi puntuale la primavera. Abbiamo tutti una gran voglia di mare, in effetti erano anni che in inverno si presentassero così tante mareggiate da rendere difficili le uscite in mare. Il freddo non è da record, ma pioggia e vento non sono mancati. Quando finalmente i Ragazzi della Gian Neri sono riusciti uscire le aspettative non erano elevate, ma a mano a mano che ci avvicinavamo al sito la qualità dell’acqua migliorava fino ad essere eccellente. Nel briefing ci eravamo suddivisi compiti di esplorazione per osservare gli effetti delle mareggiate, senza però dimenticarsi di documentare la vita animale. Molti massi risultano spostati, in generale ripulitissimi come sabbiati dentro una centrifuga; molte delle cime posizionate per aiutare l’orientamento sono state strappate dalla riscacca della mareggiata, ma quelle poche rimaste sono un roviglio di vita. Tantissimi idroidi con piccoli crostacei e uova di nudibranco. Ne abbiamo visto uno del tipo Facelina. L’acqua fredda mantiene in letargo molte delle forme di vita tipiche; pochi granchi, gamberetti e pesci. Contro tendenza è l’aver incontrato un cavalluccio marino, solitamente in inverno non se ne incontrano, il periodo migliore è in estate e in autunno, quindi l’incredulità era in evitabile. Però era li avvinghiato a una cima un po’ spaesato, ma in gran forma.

Il cavalluccio marino era un Hippocampus guttulatus  è un pesce d’acqua salata appartenente alla famiglia Syngnathidae: corpo di forma caratteristica, coperto da placche ossee in forma di anelli. Capo ad angolo retto rispetto al corpo; muso tubiforme, 3,5-4 volte più lungo che alto. Coda prensile, senza pinna caudale. Ha la particolarità di presentare sul corpo e sulla testa numerose escrescenze appuntite formate dall’esoscheletro. Colorazione bruna od olivastra, si può confondere solo con il Cavalluccio camuso (H. hippocampus) da noi più comune. Vive principalmente su fondali sabbiosi costieri fino a 20 m di profondità. Nuota in posizione verticale e usa la coda per aggrapparsi al substrato.

Risaliti sul gommone tutti erano infreddoliti, ma felici dell’incontro, iniziare con un cavalluccio marino non può che essere i buon auspicio per la stagione che a breve inizierà.

Di Filippo Ioni

Foto di Matteo Celli

L’articolo 2015_03_24_la_voce