Murene Intrecciate

L’inesorabile arrivo della stagione fredda non lascia che il ricordo delle bellissime immersioni dell’estate passata; è viva nella memoria una in particolare tra quelle fatte durante la gita sociale di settembre a Rapallo, nella Riserva Marina Protetta di Portofino. È il mio quinto anno consecutivo di immersioni in quelle acque a cui sono particolarmente legata per avere conseguito il primo brevetto nel 2017.

Negli anni ho imparato che il mare a Portofino non sempre accoglie gli ospiti in modo pacifico e benevolo; quest’anno pare accettarci di buon grado, un regalo immenso dopo tanto tempo trascorso chiusi in casa!

Così domenica mattina i sommozzatori esperti esprimono al barcaiolo la volontà di raggiungere il sito di immersione più distante dell’area marina, ma considerato “il più bello tra quelli esistenti nel Mar Mediterraneo”: la secca dell’Isuela.

La secca si trova a 13 metri di profondità e corrisponde al “cappello” di un rilievo sommerso a forma di “panettone”, con base a circa 40 metri.

Quando arriviamo alla boa di segnalazione del sito il barcaiolo ci fa notare il grado di inclinazione della stessa, indice di un’importante corrente superficiale per cui ci invita a rivalutare la scelta, ma dopo un attimo di esitazione la decisione è unanime: “l’Isuela non si molla!” Scendiamo con un po’ di preoccupazione, ma per i sommozzatori della Gian Neri quella corrente risulta niente di più che una carezza. La visibilità è eccezionale, la temperatura dell’acqua confortevole.

Dalla secca ci spostiamo verso la parete per il tuffo in profondità, a circa 30 metri si palesa ai nostri occhi una scena tanto insolita quanto surreale: due bellissime murene stanno adagiate sul fondo, immobili, occhi negli occhi, le bocche aperte e i due corpi intrecciati a formare un cerchio perfetto, come un unico individuo a due teste. Impressionante.

Muraena helena è una specie che troviamo comunemente nelle nostre immersioni, ampiamente distribuita in tutto il Mediterraneo, è un pesce osseo appartenente all’ordine Anguilliformi, dalla colorazione bruna con chiazze gialle vivaci, ha un corpo serpentiforme, leggermente compresso ai lati e non ricoperto da scaglie dermiche. Le pinne pettorali e ventrali sono assenti, mentre la pinna dorsale e quella anale si prolungano senza discontinuità fino alla coda. La testa è breve, i denti sono lunghi e appuntiti, spesso caniniformi; apre la bocca in maniera ritmica, atteggiamento che la fa apparire minacciosa e vorace: in realtà questo movimento coadiuva la respirazione. La fama sinistra che circonda le murene è in gran parte immeritata, sono animali territoriali, solitari e schivi. Per questo motivo vedere due individui adagiati sul fondo, fuori dalla tana oltretutto immobili ci è parso un comportamento decisamente bizzarro.

Purtroppo la bibliografia sul metodo riproduttivo e il rituale di corteggiamento delle murene è scarsa, e dal web abbiamo trovato solo queste poche righe che riporto: “Le murene sono piuttosto timide e non capita spesso di assistere al loro corteggiamento. Tuttavia chi lo ha visto lo definisce come una scena molto commovente, nella quale le due murene si guardano negli occhi e ondeggiano da un lato all’altro con le fauci spalancate per poi avvinghiare i propri corpi in un tenero abbraccio” Io e il mio compagno di immersione, Luca, confrontandoci su ciò che è apparto ai nostri occhi, siamo stati da subito concordi nel ritenerci privilegiati, spettatori involontari di un momento di intimità tra due individui, percependo l’imbarazzo della nostra presenza in un mondo che non ci appartiene, ma che ci accoglie sempre regalandoci emozioni impensabili.

 

 

Autore testo: Manuela Casalboni
Autore Foto: Maurizio Costa